Dicevano che l’electro fosse morta. Dicevano, ma questo mese si dovranno ricredere. Perché il suono distorto, le rasoiate sintetiche e le manopole dei Korg girano, oggi, più che nei primi anni ottanta e questo “Ciao!”, secondo album di Tiga, è qui bello e pronto a dimostrarlo. In compagnia dei Soulwax, l’ex Gigolò canadese lascia Berlino e si sposta negli Usa per giocare con profonde cavalcate, ipnotici inserti sintetici e onde sonore allarmanti che scuoteranno gli hangar di molti rave party. E poi: sensuali filastrocche in quattro quarti, un lento (!) e dieci minuti di finale perfetto per risorgere. Non certo un capolavoro, ma il meglio di una scena che da qualche anno dimostra stanchezza. |