Nato Bill Callahan, cresciuto Smog e ora rinato come Bill, appartiene a quella razza di cantautori che non sbagliano un colpo e che, anche se non si sono guadagnati una ribalta che riempie gli stadi, regalano a chi li segue dei momenti e delle atmosfere indimenticabili. A tenere insieme un lavoro lungo 20 anni è quella voce vellutata e calda, virile e muscolare, che si lascia accompagnare dal minimalismo strumentale, qui innestato da Brian Beattie e dai suoi eleganti elementi, e che ancora fa meravigliare per quanto un disco si possa reggere sull’emozione astratta che riesce a dare un timbro. Chi cercherà tracce dell’amore con Joanna Newsom rimarrà deluso. Per tutti gli altri c’è l’estasi. |