Iniziamo col dire che “The Crying Light” è stato in parte ispirato dal ballerino butoh, Kazuo Ohno, il cui ritratto scattato nel 1977 da Naoya Ikegami ne grazia la cover. La musica racchiusa dentro questa terza raccolta cerca una dimensione ancora più profonda e interagisce con l’uomo inteso come genere umano e con l’universale, rivolgendosi umilmente al creato con una sensibilità dannunziana. Questo accade nel brano Another World in cui le parole accompagnate da un piano à la Forbidden Colours di Sakamoto/Sylvian. C’è intimità tra il suono dei Johnsons e gli arrangiamenti sinfonici di Antony e Nico Muhly. La opener Her Eyes Are Underneath The Ground ci porta in un mondo animista, per poi approdare alle volte di valzer di Epilepsy Is Dancing in cui Antony sa bene che talvolta quell’attimo di blackout della ragione che si ha quando colpiti da un attacco epilettico è forse il vero momento di lucidità umana. La rassicurante Dust And Water guarisce per un attimo la mente mentre la pastorale Everglade conclude l’album.