Sei tracce per poco meno di venti minuti di tirato ma solare rock n'roll, un due tre quattro e via veloci con il coro, il vocoder, l'ohohohohoh, chitarre e tastiere vintage. Più tutto quanto faccia molto lo-fi. Ecco, è questo il semplice suono d'esordio dei neozelandesi Surf City, una semplicità rock che diventa facilmente bellezza pop. I quattro dicono di aver appena scoperto la gallina dalle uova d'oro ascoltando i dischi di Brian Wilson e i suoi Beach Boys, Pavement, The Zombies e The Jesus and Mary Chain. Noi ci crediamo ciecamente ed apprezziamo. Aspettando però di vederli saltellare sul palcoscenico di qualche festival lungimirante, dimensione ideale per il loro indie rock dal gusto retro. |