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DAMON ALBARN |
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MONKEY: JOURNEY TO THE WEST |
L'ennesima incarnazione artistica di Damon Albarn (insieme al Gorillaz Jamie Hewlett) raggiunge vette creative mai raggiunte prima. "Monkey: Journey To The West" è un lavoro che nasce dall'incontentabile voglia di Damon Albarn di spingersi verso territori a lui sconosciuti, rimettendosi in discussione per l'ennesima volta come artista con un progetto complesso e affascinante come la creazione della musica per un'opera pop destinata ai teatri, insieme al suo collega disegnatore dei Gorillaz Jamie Hewlett. Come se nulla di quello che ha fatto nella cultura della musica prima coi Blur, poi coi Gorillaz infine con i Good, The Bad & The Queen, Damon decide di ripartire da zero, si immerge nella cultura musicale orientale, la rielabora e scrive un opera pop utilizzando soltanto la scala pentatonica, quella della musica tradizionale cinese. Il risultato? Ottimo: per nulla pretenzioso, "Monkey" è un album fruibile anche a chi non frequenta i teatri o va all'opera.
Se il Re Scimmia di Monkey viaggia quindi verso oriente, Damon viaggia verso oriente, attraverso un soggiorno a Beijing dove ha potuto apprendere i segreti della musica del posto. La full immersion di cultura musicale cinese - con le sue tecniche e i suoi strumenti - di fatto ha arricchito il già ampio bagaglio dell'artista inglese, che raggiunge l'obbiettivo di trasportare la musica orientale in un contesto pop sperimentale e avant-garde che sfumi i due orizzonti in una unica prospettiva, senza però cadere negli stereotipi musicali dell'una e dell'altra sponda. Di fatto Albarn raccoglie gli elementi a noi familiari della musica orientale e li esagera in maniera espressionistica, fino a farli tornare alla classica forma canzone occidentale. E' infatti nei brani più lunghi, associati a parti dell'opera nel corso del balletto, che si apprezza questa linea artistica: in confessions of A Pig Oppure raccoglie parti di archi ossessive, li fa saltare come un disco rotto e unisce una voce mantra che ripete una serie di frasi in cinese. Ciò che si sente è un climax musicale che genera pathos da una parte e straniamento dall'altra.
Emblema dell'album è lo splendido pezzo Heavenly Peach Banquet in cui Albarn raggiunge il risultato migliore del progetto suddetto. L'album funziona quindi bene nel suo complesso, anche se i brani più brevi distolgono l'attenzione e a volte risultano troppo fini a sè stessi, a tratti cacofonici. Rimane però il fatto che "Monkey" sia una miniera di melodie riuscite, la realizzazione di un periodo di ispirazione molto fecondo in cui il folk e la tradizione musicale cinese si sposa bene con il pop elettronico e d'avanguardia della tradizione albarniana degli ultimi Blur. |
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Voto: 9 |
Casa Discografica: XL Recordings |
Sito Internet: monkeyjourneytothewest.com |
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Luca Garavini |
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20/10/2008 |
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TRACKLIST |
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1. Monkey's World
2. Monkey Travels
3. Into The Eastern Sea
4. Living Sea
5. Dragon King
6. Iron Rod
7. Out Of The Eastern Sea
8. Heavenly Peach Banquet
9. Battle In Heaven
10. O Mi To Fu
11. Whisper
12. Tripitaka's Curse
13. Confessions Of A Pig
14. Sandy The River Demon
15. March Of The Volunteers
16. White Skeleton Demon
17. Monk's Song
18. I Love Buddha
19. March Of The Iron Army
20. Pigsy In Space
21. Monkey Bee
22. Disappearing Volcano |
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DISCOGRAFIA |
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Monkey: Journey To The West - 2008 |
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