Andiamo alla scoperta di questa band californiana, i The Nerve Meter, misterioso gruppo rock di San Francisco. Progetto che ruota attorno all’immagine di Will Lerner, che ha diviso la sua carriera equamente tra frangenti solisti e momenti in formazione, affiancato per l’occasione da Anthony Koutsos (batteria) e Travel Beshore (basso) Il concetto espresso da questo gruppo è molto chiaro: musica e liriche hanno la medesima importanza, ognuno di questi elementi è fondamentale per creare le complesse sonorità dei brani contenuti in “Poison Pen”. Le influenze letterali di Lerner, giocano un ruolo molto importante del suo songwriting, da Baudelaire, Poe e Artaud; ma senza dimenticare autori musicali contemporanei come John Cale, Tom Waits e Nick Cave.
Dieci pezzi per il debutto dei Nerve Meter, un set caratterizzato da un suono ricco, compatto, mai frammentario, che in alcuni momenti viene sostenuto da un piano veramente esaltante, che attira su di sé l’attenzione dell’ascoltatore guidandolo attraverso le note della canzone. Altro punto forse, musicalmente parlando, sono le evoluzioni della chitarra, riff potenti, momenti blues elettrici…
Per capire meglio, facciamo un’analisi di alcuni brani di questo disco. L’apertura è affidata a “Ebb”, un brano, come dicevano sopra, molto pilotato dal piano e da un batteria che detta il tempo, tutto a supporto di una voce che si avvicina molto come stile a Nick Cave. Il cantante autore Will Lerner, in alcuni passaggi ricorda, oltre ai già citati Cave, Waits.. a Ian Curtis (Joy Division) e come nella traccia “Triplesex”, richiama molto nelle tonalità vocali e nella struttura del brano a Peter Murphy (Bauhaus); oppure l’utilizzo di un Hammond B3 organ, che conferisce quel sapore vintage come in “Shut”. La chiusura è nelle mani di “Take Me In Hand”, una commovente dark song, affascinante, la ‘perla’ del disco.
Ma ci sono altri momenti interessanti , come “Quiet Type” un rock molto formale,che riempie questa semplicità con la voce di Lerner, vero punto di forza dell’intero lavoro (disco dedicato a suo padre )…per poi passare al blues affascinate ed eclettico di “Face”, una track elaborata, caratterizzata da momenti di quiete seguiti da frammenti tempestosi. Una band al debutto, che offre un’alternative sound eccellente, condito di creatività musicale e compositiva, due valori che non guastano mai, anzi…
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