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LADYTRON |
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VELOCIFERO |
Il quarto episodio di Ladytron si chiama “Velocifero”, una metaforica vettura a vapore che corre spedita verso direzioni inaudite, attraversando territori più umanizzati e intimisti dell’animo umano, il modernissimo veicolo dalle linee retrò che oltrepassa lande buie e quindi intriganti. Il nuovo album della band composta Helen Marnie, Daniel Hunt, Mira Aroyo e Reuben Wu sembra quindi permettere loro di raggiungere nuove, emozionanti vette di intensità dopo il brillante episodio precedente, “The Witching Hour”, accolto positivamente dalla critica mindiale. Un album in cui la voce di Mira fa sì da contralto alle eteree evoluzioni soniche dei quattro di Liverpool, ma sembra non perdere le fila del discorso iniziato con “The Witching Hour”, l’ultimo loro lavoro del 2005, più irruento e problematico a causa delle questioni avute dalla band con la loro precedente etichetta. Dopo il lungo tour post album, gli eroi dell’elettroclash si sono potuti concentrare esclusivamente sul nuovo materiale e, grazie alle libertà concesse dalla nuova etichetta Nettwerk, hanno ridato linfa al progetto con tredici canzoni degne della loro fama underground e della loro reputazione mondiale. Agendo “di lima” sulla batteria e sul basso, Daniel e soci hanno rivisto il loro impasto sonoro in chiave più dark e industrial, soprattutto in Black Cat, singolo messo a disposizione gratuitamente come teaser dalla band sui blog di tutto il mondo, che sviluppa in definitiva un impasto sonoro coeso nella sua tenebrosa e seducente bellezza. La band di Liverpool, che deve il nome a una canzone dei Roxy Music, ritorna quindi alle sonorità di un tempo, e Black Cat è il giusto emblema dello spirito che aleggia come un fantasma per tutto l’album. Affascinanti come nei precedenti album anche i momenti cantati in bulgaro dalla elegante voce di Mira, novella Nico per il timbro vocale che questa possiede, cupo e sensuale allo stesso tempo, che in Kletva si amalgamano alla perfezione con il melodico e delicato arredamento sonoro che la band ha cesellato sul brano. Da segnalare anche Predict the Day, uno dei momenti più post/industrial di tutto l’album, retaggio (probabile) della loro frequentazione dei palchi calcati insieme ai Nine Inch Nails, richiesti espressamente come openning act da Trent Reznor per il loro tour mondiale del 2007. L’elettro pop dei Ladytron si avvale per quest’album proprio della collaborazione di Alessandro Cortini, musicista parmense polivalente già tastierista dei NIN, oltre che del producer di Ed Ranger Records Vicarious Bliss, per dare quel tocco di new french Touch fatto per far parlare di sé. Un album maturo e essenziale e allo stesso tempo, che rimanda agli anni 90 ma che è splendidamente proiettato verso il futuro. Da segnalare infine anche lo splendido artwork della copertina dell’album, frutto della loro collaborazione con Assume Vivid Astro Focus, collettivo eclettico e geniale di artisti newyorkesi. |
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Voto: 9 |
Casa Discografica: Nettwerk |
Sito Internet: ladytron.com |
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Luca Garavini |
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03/06/2008 |
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TRACKLIST |
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01 Black Cat 02 Ghosts 03 I'm Not Scared 04 Runaway 05 Season of Illusions 06 Burning Up 07 Kletva 08 They Gave You a Heart They Gave You a Name 09 Predict the Day 10 The Lovers 11 Deep Blue 12 Tomorrow 13 Versus |
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DISCOGRAFIA |
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Velocifero (2008) Witching Hour (2005) Light & Magic (2002) 604 (2001)
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