I quattro ragazzi di origine Armena trionfatori della passata stagione con "Toxicity", album che ha venduto di tre milioni di copie, riappaiono a sorpresa con un nuovo album di materiale inedito. "Steal This Album" contiene sedici brani scritti dalla band in vari periodi della carriera (dalla metà degli anni ’90 al 2001), tutte quelle tracce scartate (outtakes) dai lavori precedenti, anche se di valore equivalente. Prodotto da Rick Rubin e dal chitarrista della band Daron Malakian, questo set con le sue quattro copertine disegnate dai membri della band, si appresta a divenire l'album di musica alternative metal/rock più originale di fine 2002.
Con l’uscita di scena dei Rage Against The Machine, la cui anima rivive negli Audioslave con la voce di Chris Cornell (ex Soundgarden), i SOAD sono sul trono più alto del political rock made in USA e con questo disco la formazione di Los Angeles da un’ulteriore riprova.
Canzoni frenetiche, al limite, un’onda sonora capace di dissolvere ogni ostacolo. Un sound, come ci avevano abituato in passato, potente che si comincia a respirare dalla prima traccia “Chic 'N' Stu”, dove il frontman chiama in causa la pizza cantando “ Pizza Pizza Pie”. Liriche incendiarie, al vetriolo quelle uscite dalle mani di Serj Tankian, che si amalgamo come fossero un unico elemento con i travolgenti riff di chitarra heavy, la impetuosa batteria e il basso prorompente; per dare vita a tracce come “Fuck the System”, "A.D.D. (American Dream Disorder)," e "Boom!", una canzone prettamente politica, che parla della ricerca della difficile via della pace.
Un disco che scorre ad alta velocità su una lunga highway americana, che non incontra barriere , che in alcuni frangenti offre momenti acustici e melodici come l’incredibile “Roulette”, un pezzo con chitarra acustica e voce, oppure l’inizio di “Ego Brain”. Ma forse, uno dei capitolo più interessanti , è la fulminea “36”, dura meno di un minuto e parla di un annoso argomento : la televisione.
“Steal This Album” è una sorta di abbecedario di quello che i questi anni i SOAD ci hanno regalato: energia, rabbia, contestazione, ma tutto con un mucchio di fascinazioni sonore sforzandosi di dare a questi un assetto, per così dire ‘pop’. Una band da amare o da odiare, che non conosce le posizioni intermedie. Tutto quello che non trovate sugli album gia' pubblicati lo trovate qui. |