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SMASHING PUMPKINS |
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ZEITGEIST |
L’attesa è finita. Era il 2 dicembre 2000 quando gli Smashing Pumpkins dal palco del Metro di Chicago annunciavano la loro debacle. Era il tempo di tirare le somme e lasciare la scena. Le incomprensioni erano evidenti e nessuno voleva o riusciva a fare un passo indietro. 07/07/07 (release date in America) sarà il giorno del ritorno ufficiale della band che pubblicherà il nuovo album di inediti intitolato “Zeitgeist” ("The Spirit of Time"). Di anni ne sono passati quasi sette, ma lo spirito e l’innata dote di costruire architetture rock con sfumature metal sono rimasti intatti, consci anche delle delusioni personali di Billy Corgan con il suo sconfortante debutto solista. Prima di tutto, questo ritorno sotto i riflettori avviene in maniera orfana, solo due dei componenti originali sono rimasti in corsa, ovvero il carismatico e leader indiscusso del progetto Mr. Corgan e il batterista Jimmy Chamberlin. In line-up ora si sono aggiunti il chitarrista Jeff Schroeder, Ginger Reyes al basso e Lisa Harriton alle tastiere. A Parigi lo scorso 22 maggio hanno fornito prova della loro esistenza materiale con un live show che ha aperto nuovamente quel vortice travolgente carico di chitarre, una potente rinascita e riaffermazione degli SP. Corgan ha dimenticato le divagazioni synth del suo esordio solistico, ha riattaccato la chitarra all’amplificatore senza indugi e elaborato un intreccio con profilo politico per un disco imperturbabile nel suo incidere devastante, come un onda inarrestabile che travolge tutto quello che trova sul suo percorso. La loro musica è capace di creare inquietudine, suspance, elementi intriganti per chi, come me, era diffidente su questo lavoro. Mi devo ricredere e fare i complimenti ai nuovi SM, hanno riparato la connessione con il loro passato storico e costruito un tempio rock moderno con grandi atmosfere che fanno da cornice a elettrizzanti capitoli sonori. Il set si apre con i riff roboanti e la bass-line (molto fisica) incontenibile di Doomsday Clock; i fendenti metal di Tarantula, ma l’apice del disco arriva con un brano politicizzato dall’emblematico titolo United States, una sincera analisi che raggiunge uno stato estatico grazie a un’interminabile ribellione sonora con chiari riferimenti stilistici a Black Sabbath, The Cult e Led Zeppelin, movenze ipnotiche con tinte psichedeliche per i 10 minuti più ambiziosi del CD; pezzo epico. Non sfuggono le citazioni a Ashes To Ashes di David Bowie in For God and Country, prima di calare il sipario con l’eterea e corale Pomp and Circustances. Avevamo perso tutte le speranze, dopo l’annuncio della reunion degli SM c’era un diffuso scetticismo, ma ascoltando e valutando da vicino “Zeitgeist” abbiamo ritrovato intatta la loro anima artistica. L’unico dubbio che potrebbe infastidire le nostri menti è che gli ingranaggi riattivati con tanta efficienza s’inceppino di nuovo. Per ora godiamoci questo capitolo! |
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Voto: 8 |
Casa Discografica: Wmi |
Sito Internet: smashingpumpkins.com |
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Carlo Cassani |
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16/07/2007 |
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TRACKLIST |
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1. Doomsday Clock 2. 7 Shades Of Black 3. Bleeding The Orchid 4. That's The Way (My Love Is) 5. Tarantula 6. Starz 7. United States 8. Neverlost 9. Bring The Light 10. Come On Let's Go 11. For God And Country 12. Pomp And Circumstances
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DISCOGRAFIA |
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Zeitgeist - 2007 Machina II/The Friends & Enemies of Modern Music - 2000 Machina/The Machines of God - 2000 Adore - 1998 Mellon Collie and the Infinite Sadness - 1995 Siamese Dream - 1993 Gish - 1991 |
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