|
BADLY DRAWN BOY |
|
|
|
BORN IN THE U.K. |
Ci aveva provato il buon Damon a stabilire il simbolico record di cinque album in cinque anni (l’esordio The Hour Of The Bewilderbeast risale al 2000) ma dopo un’estate passata in studio con il produttore Stephen Street (The Smiths, Blur) la ragione ha avuto la meglio sull’orgoglio e le venti canzoni scritte per l’occasione, a detta dell’autore troppo affrettate e without a focus, sono state archiviate. Un altro fantasma destinato ad intasare quel paradiso dei dischi mai nati che fa tanto mitologia rock. Di questo mucchio selvaggio e sfortunato solo due canzoni, Degrees Of Separation e The Time Of Times, non a caso tra le più deboli del nuovo album, sono state recuperate qualche mese dopo ed incluse in Born In The U.K., prodotto stavolta da Nick Frangley dei Lemon Jelly. Ok, partiamo dal titolo e togliamoci subito il dente. Capitolo Springsteen: BDB non ha mai nascosto la passione per il suo idolo, ma in questo disco forse esagera un po’. Oltre che sulla titletrack infatti (un bel divertissment uptempo, un unico flashback sugli ultimi 30 anni di vita sotto la Union Jack) l’ombra di Bruce incombe anche sul motivo di pianoforte di Journey From A To B, somigliante al limite del plagio a quello di Badlands, nell’intro di Promise che riecheggia Because The Night ed infine nella citazione di Thunder Road nella finale One Last Dance. Un’ammirazione sincera. Aggettivo che, inutile dirlo, sta a pennello anche su queste tredici nuove canzoni. Gemme pop in cui il pianoforte prende definitivamente il sopravvento sulla chitarra nel ruolo di strumento guida, disegnando un seguito coerente dell’ultimo One Plus One Is One, dal quale il nuovo arrivato si differenzia solo per una cura decisamente maggiore degli arrangiamenti. Per il resto aspettatevi il consueto affresco british, affascinante e familiare (in ogni accezione), in cui si fondono armoniose un’eleganza di stampo burtbachariano e la confidenzialità tipica del folk. Uniche deviazioni la splendida e pomposa Welcome To The Overground, che non sfigurerebbe in musical di Lloyd Webber e l’insolita chitarra slide di The Way Things Used To Be. Firma in calce, inequivocabile, la delicata One Last Dance in cui Damon si perde nell’ennesima dichiarazione d’amore naif per la sua adorata moglie Claire (I’m your Troy Donahue / You’re my Sandra Dee), da sempre tra le principali fonti di ispirazione. Il ragazzo sarà pure disegnato male ma continua a scrivere dannatamente bene. |
|
Voto: 8 |
Casa Discografica: Emi |
Sito Internet: www.badlydrawnboy.co.uk |
|
Antonio Casillo |
|
16/10/2006 |
|
TRACKLIST |
|
1. Intro/Swimming Pool Part I
2. Born in the U.K.
3. Degrees Of Separation
4. Welcome To The Overground
5. Journey From A To B
6. Nothing’s Gonna Change Your Mind
7. Promises
8. The Way Things Used To Be
9. Without A Kiss
10. Long Way Round
11. Walk You Home
12. The Time Of Times
13. One Last Dance |
|
DISCOGRAFIA |
|
2000 The Hour of Bewilderbeast 2002 About a Boy 2002 Have You Fed the Fish? 2004 One Plus One Is One |
|
vedi tutto su BADLY DRAWN BOY
|
|
vedi tutte le news
|
|
|
|
BNOW PREVIEW
|
|
|
|
|
RUMORE |
IN EDICOLA |
|
|
|
|
|
|
|
TAGS
|
|
|
|
|
|