Tutto ciò che rientra, oggi, nel mondo indie, equivale ad hype, fenomeno del momento, se non dell’istante, che nasce dai blog e si diffonde in un attimo raggiungendo le copertine patinate dei giornali più In. Così è stato per gli Artick Monkeys e i Clap Your Hands And Say Yeah, così è per questo quartetto da Minneapolis che si fa chiamare Tapes ‘n Tapes. “The Loon” è il loro debut album, 11 canzoni scarne, secche, che si pregiano di qualche eccentricità come il glokenspiel (particolare xilofono) di In Huston, ma che svettano principalmente per la loro immediatezza. A dire il vero, al primo ascolto i tre non spaccano come ci si immaginava, ma si limitano ad insinuarsi sotto pelle. Poi, piano piano, traccia dopo traccia, ascolto dopo ascolto, il suono che producono, così univoco, diventa familiare, ricorda molto di già sentito ma, e qui è il bello, non annoia, anzi, chiede attenzione, la conquista ed alla fine, vince. Con Insistor, tex sound molto Calexico ma più sbarazzino, con il basso ipnotico e la melodia tristoironica e ubriaca di 10 Gallon Ascots, con la bellissima, semplice e affascinante Cowbell, che ricorda i migliori Pixies e con la claustrofobica In Huston che ha nell’incipit il suo punto di forza ricordando alcuni lavori di un certo John Zorn (e scusate se è poco). Se dureranno è presto dirlo. Ma ancora una volta, dal semplice passa parola elettronico è uscito qualche cosa di buono, fresco e interessante. Da seguire con attenzione, perché non ha alcuna scadenza indicata sulla confezione. |