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KASABIAN |
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EMPIRE |
Ancora non mi riesco a capacitare di come un album meravigliosamente caduto dal cielo come “Kasabian” non sia entrato a far parte del gotha delle Shortlists per il Mercury Prize. Eppure. “Empire” è il secondo album della band di Leicester, da poco orfana di Chris Karloff per inconciliabili divergenze artistiche; ma tant’è, the show must go on e i Kasabian stanno proprio benone. “Empire” è un brusco cambio di direzione rispetto al debutto, benché rimanga indiscutibile l’impronta à la Kasabian. Si sente lontano mille miglia che sono loro, per intenderci. E’ un ventaglio di infinite possibilità rock n’roll, molto meno electro-dance rispetto a “Kasabian”. Volevano qualcosa di epocale, di epico e maestoso e lo hanno fatto, confezionando quello che a tutti gli effetti è uno dei più interessanti dischi dell’anno. “Dulce et decorum est pro patria mori”: grandioso e solenne è Empire, il singolo di apertura che introduce ai nuovi Kasabian; ritmica sostenuta che evoca l’imperiosità di una marcia militare, e tronfie chitarre che esondano dagli argini dei bridges senza troppi complimenti. Se Shoot The Runner tradisce reminescenze oscure da Studio 54, l’extrasistole è assicurata su Last Trip (In Flight), portata all’esaseprazione dell’electro-pulse. Lisergica arriva Sun/Rise/Light/Flies, immensa grazie all’apporto magico dei suonatori di rai marocchini che allargano l’orizzonte e danno respiro. Giusto un attimo prima di Apnoea, bizzarra, febbrile, concitata, la negazione dell’armonia che è un ricordo di due anni al limite passati sempre in tour per portare “Kasabian” tra i popoli. Citazione plateale dei Radiohead di “OK Computer” è Seek & Destroy, dove la voce di Tom non ne vuole sapere di adagiarsi sulle atmosfere rarefatte di Serge ed incespica elegante e lenta. E poi succede qualcosa. Succede che perdi completamente la testa per un pezzo come British Legion, una ballad acustica con la voce di Pizzorno e qualche corda di chitarra qua e là; dorata, delicata, già le vedo tutte le persone al V Festival che, davanti ad un tramonto da cartolina, rimarranno incantate ed innamorate da quella che, a tutti gli effetti, forse è la più bella traccia di “Empire”. E infine The Doberman, così particolare per quelle arie alla Morricone che chiudono lo sperimentalismo dei continui cambi di registro accomunati sempre e solo dalle ipnotiche e dinamiche linee di basso di Chris. E’ proprio come hanno detto loro: inizia tutto con una bottiglia, e va a finire in un bacio. Da ubriachi ad innamorati. |
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Voto: 10 |
Casa Discografica: Sony BMG |
Sito Internet: www.kasabian.co.uk |
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E.B. |
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11/09/2006 |
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TRACKLIST |
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01. Empire 02. Shoot The Runner 03. Last Trip (In Flight) 04. Me Plus One 05. Sun Rise Light Flies 06. Apnoea 07. By My Side 08. Stuntman 09. Seek And Destroy 10. British Legion 11. Doberman
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DISCOGRAFIA |
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2004 Kasabian 2006 Empire |
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