Quanto bello era “Fever To Tell”? Cartellone dell’androginia, nei suoni e nei modi, dove l’elettricità si imbeveva di umanità strascicata; eccome se strascicava, Karen O, con quella voce da eroina del Terzo Millennio vissuta di sigarette, alcool e spasmi di emotività.
Li si aspettava al varco, Karen O e i suoi Yeah Yeah Yeahs, con la malignità di chi dice: qui ti voglio. “Show Your Bones” è la dimostrazione che, infilando due dita nella presa, gli YYY ci fanno vedere di che pasta sono fatti. La ricercatezza è estremamente raffinata, ma mai esibita; le chitarre si sporcano q.b. di garage e anni 60, e il folk si innesta sotto le spoglie di languide epopee.
La chiave di tutto è il ritmo sincopato, le accelerazioni e decelerazioni persistenti, e la pulsione sensuale della voce di Karen O, pericolosa geisha alt-rock.
Classico secondo disco di un gruppo che ha sfondato col primo, “Show Your Bones” è curato e ottimamente prodotto (dietro c’è il genio di Squeak E.Clean); forse non vi trascinerà sull’orlo di un orgasmo multiplo, ma è pur sempre un sano e godurioso amplesso mediatico in cui ricascare senza alcun pudore.
No, con gli Yeah Yeah Yeahs non sarà un’avventura. |