A due anni dalla "Moda del Lento", il loro secondo disco, i Baustelle colpiscono ancora, con 11 inediti fatti apposta per entrarci dentro.
"Cronaca nera", la prima traccia, l'unica solo strumentale, introduce "La Malavita", come un sottotitolo; poi arrivano i testi, malati di vita decadente. Poesie di tutti i giorni, rock e romantiche. Romantike. E mentre li ascoltiamo, ci scorre davanti agli occhi una galleria di personaggi, con le loro storie, col loro male di vivere. E le canzoni sono profonde senza sprofondare: c'è sempre una voce leggera e rassicurante a sostenerle, e un ritmo che ci mette voglia di cantarla questa malavita e di ballarci su, con la stessa spontaneità delle canzonette d'una volta. Respiriamo a pieni polmoni: forse che la musica è la salvezza?
Con questo entusiasmo verso la vita malgrado tutto, l'album si chiude, "Cuore di Tenebra" in allegro andante, lasciando aperto lo scorcio su un orizzonte luminoso. Ma toglieteci una curiosità, Sergio è un matto o è Gainsbourg?! |