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ROBBIE WILLIAMS |
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INTENSIVE CARE |
A circa tre anni da “Escapology” (con l’intermezzo del “Greatest Hits”, tanto per non correre il rischio di dimenticarsi di lui) ritorna Robbie Williams con il nuovo “Intensive care”. Avviato ad una solida carriera solista dopo l’exploit Take That da ormai una decina d’anni, quel che stupisce è che Robbie ha ancora davvero tante cose da dire, e l’ascesa non è ancora arrivata al punto di collasso. Robbie gode di ottima salute artistica, per nostra fortuna! Tema: amore. Il sentimento più vecchio ed inflazionato del mondo è il deus ex machina che (s)muove il cuore del nostro Robbie e lo porta a tracciare alcuni momenti lirici davvero importanti, schegge di poesia nascoste in ballate acustiche o in pieghe morbide di maestoso pop. Signori, questo è Robbie: un folletto dispettoso e vizioso che vorrebbe solo un po’ di amore, ma come si fa … o non lo trova, o ce l’ha sotto il naso e se lo lascia scappare, regolare (“The trouble with me”); che fare? Vivere nei rimpianti di ciò che è stato (“Ghosts”), o sperare che prima o poi – meglio poi! – arrivi un buon motivo per mettere la testa a posto (“Make me pure”), oppure ancora spassarsela senza troppi complimenti (“Your gay friend”). Mal che vada, arriverà a 80 anni ad essere un vecchio depravato che insegue l’illusione delle fanciulle in fiore per sentirsi macho (“Sin sin sin”). Spazio anche ad un Robbie molto toccante e “privato” in “Please don’t die”, canzone scritta per esorcizzare il dolore di un parente morto di cancro; vi sfidiamo a non commuovervi. Fa male, Robbie, stavolta. Si presenta con una sorta di doppia maschera Io cazzone – Io tormentato, e il bello è che ci piacciono entrambi. Intenso fino a lacerare, divertente con riserva (anche la travolgente “Tripping”, manifesto del falsetto del Nuovo Millennio, nasconde un’inattesa anima cattiva), “Intensive care” è il perfetto disco della maturità. Artistica, ovviamente. Alla soglia superata dei 30 anni, Robbie è ancora lontano dall’essere serioso e compassato; vedi tra le altre cose la recente passione per l’occultista Aleister Crowley (ispirazione di “Random acts of kindness”), che lo ha portato a (stra)parlare di imminenti invasioni aliene e affini. Ma Robbie è Robbie, e questo fa parte del pacchetto: take it or leave it, prendere o lasciare. Ovviamente, prendere!!! |
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Voto: 8 |
Casa Discografica: EMI |
Sito Internet: http://www.whatsyourfuture.com/ |
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Elisa Bellintani |
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31/10/2005 |
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TRACKLIST |
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1. Ghosts
2. Tripping
3. Make me pure
4. Spread your wings
5. Advertising space
6. Please don’t die
7. Your gay friend
8. Sin sin sin
9. Random acts of kindness
10. The trouble with me
11. A place to crash
12. King of bloke and bird |
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DISCOGRAFIA |
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1997 Life Thru A Lens 1998 I’ve Been Expecting You 2000 Sing When You’re Winning 2001 Swing When You’re Winning 2002 Escapology 2004 Greatest Hits 2005 Intensive Care |
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