Hanno fatto 200 km contromano e non si sono schiantate, anzi, ne sono uscite illese e pure a testa alta, altissima (5 milioni di copie vendute!). Con “Dangeorus and moving”, versione inglese del nuovo album di Lena e Julia (“Lyudi Invalidy” l’originale russo), le t.A.T.u. si riaffermano come astute provocatrici di professione; perché con le tinte forti iniziano a far parlare di sé, e poi trac, eccoti l’album! Niente di nuovo sotto il sole, diciamolo subito, per cui se “200 km/h in the wrong lane” vi è piaciuto anche “Dangerous and moving” ha forti speranze di farvi impazzire. Cresciute, maturate, evolute? Sempre amiche, sempre spudorate, sempre ambigue. Falsetti da mozzare il fiato fino all’orlo dello svenimento (le note alte le prendono senza paura, almeno questo glielo si deve), cori dai suoni dolci e morbidi che però nascondono parole che tagliano come lamette affilate, le t.A.T.u. si sono concesse su “Dangerous and moving” il lusso di Sting al basso e parole di Dave Stewart degli Eurythmics su “Friend or foe”, nonché la ciliegina degli arrangiamenti di Richard Carpenter. “Dangerous and moving” è … bé, sono le t.A.T.u., le presentazioni non servono proprio. Quello che conta è il feeling, il mood, se entrate in sintonia con quello è fatta. Nel percorso sonoro di Julia e Lena ce n’è per tutti i gusti. In questo particolare tunnel di ghiaccio e di cristallo, i “martelli” da segnalare come altamente pericolosi, oltre al già super-inflazionato singolo “All about us” - già saccheggiato dalla Breil per i suoi spot - sono senza dubbio “Cosmos (outer space)” (e qui vi sfidiamo a cantare alto come Lena!), “Craving (I only want what I can’t have)”, “Sacrifice”, e la russa ed indolente “Objzienka Nol” (ispirata, pare, dal controverso rapporto con l’ex manager Ivan Shapovalov). Che fare con “Dangeorus and moving”, si prende, non si prende? Considerato che le radio ci massacreranno con i loro singoli, tanto vale portarsi avanti ed impararle subito. |