Debutto per i Time To Fly, prima conosciuti con il nome The Circle, con le dodici tracce contenute in “Birth.Work. Death”, set prodotto da Aaron Sprinkle. Emo, Indie rock sono gli stili trainati della release, che in alcuni passaggi ha reminescenze passate: testi sinceri e chitarre che in alcuni segmenti ricordano gruppi come Bright Eyes, No Knife , The Kinks… Un titolo che da solo significata molte cose : Birth. Work. Death, tra parole che racchiudo il segreto della vita, la nascita il lavoro , la morte. Analizzando dal punto di vista musicale, la struttura dei brani scorre semplice, con una buona base ritmica sostenuta da potenti chitarre. Una caratteristica portante di ogni pezzo. In brani come “Seemingly Grey”, come in altri frangenti, il sound subisce delle brusche impennate heavy, per poi ritornare ad un livello più rock. “I Went Out To Colorado In 1972”, fa un pò l’occhiolini a band come Blink 182, orecchiabili , con sonorità coinvolgente …
Parafrasando il nome del gruppo Time To Fly , per la band è giunta l’ora per decollare, ampliare gli orizzonti. Positivo è il giudizio finale di questo lavoro, con pezzi come “If You Will Not Communicate” che apre il disco o “Working Towards Retirement” e “ Things You Dont Need To Know”, tutte composizioni che riflettono lo spirito musicale del CD, scandiscono come in una sorta di trasposizione su pentagramma il ciclo della vita frenetica. La chiusura del disco è affidata ai tre pezzi che danno il titolo all’album “Birth”, “Work” e “Death”, seguiti da “Closing The Door”, l’ultimo capitolo, il più acustico e intimo dell’intero lavoro, forse il giusto epilogo, dopo tanta energia….
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