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DAVID BOWIE |
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HEATHEN |
Erano tre anni che si attendeva un nuovo lavoro del Duca Bianco. Dopo le voci sulla pubblicazione di "Toy" album che non è mai arrivato nei negozi, finalmente è uscito "Heathen", l'ultimo lavoro del duca bianco che ripropone una collaborazione con il produttore Tony Visconti.
Dodici brani, nove inediti e tre cover, dove Bowie torna alle origini, recuperando la passione per il rock ed abbandonando gli sperimentalismi degli ultimi anni.
Per Bowie è l'inizio di un nuovo capitolo: primo disco dopo aver lasciato la Virgin Records e la creazione di una sua etichetta la ISO, distribuita dalla Columbia Records (Sony Music) Come per "Hours", pubblicato nel 1999, Bowie per "Heathen" ha fatto un tuffo nel passato, riprendendo i toni, le atmosfere, arrangiandole al sound contemporaneo come solo un'artista della sua caratura, senza tempo e barriere è in grado di fare.
Bowie per "Heathen" ha saputo miscelare, grazie anche all'aiuto del producer Tony Visconti, la tecnologia e il vintage: nel brano "Cactus" è stato usato un sintetizzatore EMS AKS, lo stesso che Brian Eno usava nei dischi degli anni settanta e per due capolavori di Bowie come "Low" e " Heroes". Un'altro strumento che si sente molto bene alla fine di "Slip Away" è lo Stylophone, uno dei pre-synth più folli, che Bowie aveva usato anche nel 1969 per "Space Oddity".
Perlando dei dodici brani , da annotare due illustri collaborazioni entrambi alla chitarra: Pete Townshend (The Who) nella rockeggiante "Slow Burn" e Dave Ghrol (ex Nirvana, ora Foo Fighters) nella cover di Neil Young "I've Been Waiting For You" .
Da sottolineare la scelta e la riuscita delle tre cover: "Cactus" un brano dei Pixies, "I've Been Waiting For You" di Neil Young e "I Took a Trip on a Gemini Spaceship" di Legendary Stardust Cowboy. Oltre all'eccellente singolo "Slow Burn" , brani che si fanno notare sono "Afraid" , un pezzo ritmico e coinvolgente, la versione made in made in Bowie del classico di Neil Young e la riflessiva e avvolgente "I Would Be Your Slave".
Un disco malinconico, elegante e sofisticato, dove Bowie canta Bowie. Un risultato ottenuta anche grazie alla perfetta intesa con Tony Visconti.
La miglior release dell'artista britannico degli ultimi vent'anni, che ritrova stimolo e vigore, intensità e qualità, che prende le distanze dalle disorientanti sperimentazioni estreme che troviamo in "Earthling". |
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Voto: 8 |
Casa Discografica: Columbia Records |
Sito Internet: DAVID BOWIE |
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Carlo Cassani) |
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17/06/2002 |
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TRACKLIST |
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01. Sunday 02. Cactus 03. Slip Away 04. Slow Burn 05. Afraid 06. I've Been Waiting for You 07. I Would Be Your Slave 08. I Took a Trip on a Gemini Spaceship (Legendary Stardust Cowboy) 09. 5.15 the Angels Have Gone 10. Everyone Says 'Hi' 11. A Better Future 12. Heathen (The Rays) |
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DISCOGRAFIA |
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1969 Space Oddity 1970 The Man Who Sold the World 1972 The Rise & Fall of Ziggy Stardust 1972 Hunky Dory 1973 Aladdin Sane 1973 Pin-Ups 1974 David Live 1974 Diamond Dogs 1975 Young Americans 1976 Station to Station 1977 Low 1977 Heroes 1978 Stage [live] 1979 Lodger 1980 Scary Monsters (And Super Creeps) 1982 Christiane F. Wir Kinder [Original... 1983 Let's Dance 1984 Tonight 1987 Never Let Me Down 1993 Black Tie White Noise 1995 Outside 1997 Earthling 1999 Hours Virgin 2002 Heathen |
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