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THE ARK |
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IN LUST WE TRUST |
L’abito non fa il monaco. Ovvero: non basta truccarsi o vestirsi in modo eccentrico per essere delle rockstar con tutti i crismi. Forse con il loro album di debutto gli Ark si erano concentrati più sul look che sulla musica. Ma la seconda fatica discografica è il vero banco di prova.
Matrice comune di tutti gli undici brani che compongono In Lust We Trust è il glam rock anni ’70. Tuttavia non si può circoscrivere la musica della band svedese entro i confini di un genere ben preciso. Il loro rock ha mille sfaccettature, arrivando persino a sfumare nel soul di “Tell Me This Night Is Over” e nel rhythm n’n blues di “Tired Of Being An Object?”. In Lust We Trust è il manifesto degli Ark: grinta, passione e eros. L’album non potrebbe aprirsi con un brano migliore:“Beauty Is The Beast” è pura energia, con la sua ritmica vivace e il ritornello esplosivo. Degna di nota è anche l’avvincente “Calleth You, Cometh I”, primo singolo estratto dal disco. Ma la vera sorpresa è la voce forte e decisa di Ola Salocapacità d’interpretazione e coinvolgimento. Ricorda a tratti David Bowie, ma non cade nella trappola dell’imitazione e riesce a mantenere una sua distintività. Gli Ark seducono con l’intensità della melodica “Tell Me This Night Is Over”, resa ancora più romantica da un coro gospel e una sezione d’archi. “Disease” è il pezzo più toccante: con estrema dolcezza racconta il sacrificio d’amore di chi è pronto ad accogliere dentro di sé la malattia del partner. E siamo così giunti al punto più controverso. “Crediamo nella lussuria”, recita il titolo dell’album. Sotto questo punto di vista il brano più irriverente è senz’altro “A Virgin Like You”. Molto esplicito è anche il testo di “The Most Radical Thing To Do”, che non fa mistero di una certa inclinazione per l’omosessualità.
In Lust We Trust supera a pieni di voti la prova del nove. Un album forse eccessivamente pretenzioso, ma che elimina eventuali dubbi sulle capacità degli Ark. Complessivamente un’opera molto varia dal punto di vista compositivo ed estremamente orecchiabile per le linee vocali, ma senza per questo risultare “commerciale” nel senso più negativo del termine.
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Voto: 7 |
Casa Discografica: Virgin |
Sito Internet: www.thearkworld.com/ |
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Claudia Benetello |
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25/09/2002 |
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TRACKLIST |
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01. Beauty Is The Beast
02. Father Of A Son
03. Tell Me This Night Is Over
04. Calleth You, Cometh I
05. A Virgin Like You
06. Interlude
07. Tired of Being An Object?
08. Disease
09. Vendelay
10. 2000 Light-Years Of Darkness
11. The Most Radical Thing To Do |
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DISCOGRAFIA |
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2001 We Are The Ark 2002 In Lust We Trust |
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