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MOBY |
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HOTEL |
Dopo quasi tre anni torna a farsi sentire ‘little idiot’ il DJ di New York . Moby ha pubblicato in questi giorni il suo nuovo lavoro intitolato “Hotel”, un set concepito anche questa volta nella camera da letto dell'appartamento di Lower Manhattan dove vive. Un disco eclettico, tutto scritto dall’artista che ha anche suonato la maggior parte degli strumenti, tranne la live drums (batteria) affidata alle bacchette di Scott Frassetto. Scopriamo i mondi paralleli che si nascondo nel disco, come le stanze di un Hotel che quotidianamente vivono molteplici e impareggiabili esperienze di vita. “Hotel” è uno sguardo universale sul mondo, prendendo a prestito la sua New York. “Perché ‘Hotel’?” e Moby ha elaborato un’interpretazione basata su logiche combinazioni di cui riportiamo un breve passaggio “Quando noi entriamo in una camera di hotel e come se fosse la nostra casa biologica, ci adattiamo e ci viviamo…per alcuni versi è simile alla condizione umana, alla sua versatilità. Un’affinità che mi incuriosisce e affascina…..” ha scritto l’artista tra le pagine del booklet del CD. In questi ultimi anni la creatività artistica di Moby segue una traiettoria definita, un filone cominciato con “Play” (’99) e proseguita con “18” (’02). Un forma di vibrazioni electro-pop, gospel; un CD particolare che per la prima volta non presenta sample vocali. Un lavoro con molte citazioni anni ottanta, la musica che da sempre ossessiona l’artista : dai New Order a David Bowie (la parentesi berlinese di “Heroes”), dai Killing Joke agli Echo and the Bunnymen…. Dopo l’eterea quintessenza strumentale di “Hotel intro” il piglio vorticoso di “Raining Again” apre uno scorcio sul passato in stile ‘duca bianco’ in “Beautiful”, un vero inno alla bellezza, per poi intessere trame di natura politica in “Lift Me Up” (primo singolo), un pezzo travolgente e incalzante, dal ritornello incisivo. Il sound acquista un sapore new wave nella corposità ritmica di “Where You End” , delicatezza e sinuosità con la voce di Laura Dawn nella cover di "Temptation" dei New Order, una boccata di ottimismo in “Spiders”, o il ritmo da dance floor con la disco che si respira in “Very”, o i toni lievi e timidi in “Forever”. “Hotel” come le sue camere, è un disco con doppia identità: all’apparenza uguale agli altri compact, all’interno racchiude suggestioni e sensazioni proprie…. “Hotel” è un album di categoria ‘lusso’, capace di soddisfare le esigenze di tutti gli ascoltatori , creato da un funambolo del suono….che stimola la creatività celebrale emotiva di ognuno di noi. Da non perdere! p.s. Per chi volesse scoprire tutti si segreti di “Hotel” non deve fare altro che visitare mobyhotel.com e fare il check in al desk (iscriversi). |
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Voto: 8 |
Casa Discografica: Mute |
Sito Internet: www.moby.com |
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Carlo Cassani |
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14/03/2005 |
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TRACKLIST |
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01. Hotel Intro
02. Raining Again
03. Beautiful
04. Lift Me Up
05. Where You End
06. Temptation
07. Spiders
08. Dream About Me
09. Very
10. I Like It
11. Love Should
12. Slipping Away
13. Forever
14. Homeward Angel
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DISCOGRAFIA |
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1992 Moby 1993 Ambient 1995 Everything Is Wrong 1996 Animal Rights 1997 I Like To Score 1999 Play 2002 18 2005 Hotel |
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