Partiamo da una doverosa premessa, e cioè che la sottoscritta è una sostenitrice convinta della JLo che fa ballare, che fa la sensualona e che si fa remixare da Ja Rule, e che non posso proprio dire di essere infatuata della JLo sentimental-struggente che tira fuori la sua anima latino-melò. Ecco perché ho storto il naso di fronte ad un “This Is Me (Then)”, dopo l’indigestione godereccia di “J.Lo” e di “On The 6”. Capirete quindi quanto l’attesa per questo “Rebirth” fosse alle stelle, e quanto la golosa anticipazione di “Get Right” mi lasciasse ben sperare in un gradito ritorno ai vecchi tempi. La tanto chiacchierata rinascita di Jennifer Lopez mi sfugge. Partendo dalla copertina del disco, dove Jennifer è un preoccupante clone della Kylie Minogue di “Body Language”; ma tant’è, Jennifer Lopez è sempre un belvedere … Il ritmo trascinante e la trombetta shakera-fianchi di “Get Right” si sono rivelati il solito specchietto per le allodole: “Rebirth” segue un’altra linea di sviluppo, partendo alla grande e via via addolcendosi in un romanticismo stucchevole; vero, “Rebirth” si ascolta indubbiamente con piacere, ma non è cosa per fare casino. Rinascita in termini di spessore lirico? Giudicate voi: track 5, “posso essere la tua torta di ciliegie, e tu la panna da metterci sopra”. Ma al di là di alcuni momenti imbarazzanti o di stanca, “Rebirth” è un disco che, nella prima parte almeno, sa farsi rispettare. Ottime basi, arrangiamenti curati, produzione eccellente, collaborazioni al bacio, buon ritmo, sensualità q.b., Jennifer Lopez è indubbiamente un nome che sa far girare la buona musica. Vedi “Step Into My World”, così languido e sussurrato che ti fa salire voglia di contatto, o la dolce “Hold You Down” in duetto con Fat Joe, o la seduzione di “Whatever You Wanna Do” (la base più bella del disco, evviva le reminescenze acid jazz!), o anche la funky ballad anni 80 di “Cherry Pie”, che tanto sarebbe piaciuta a Cindi Lauper. Dopo “Cherry Pie”, è tutto cuore, sospiri, tormenti ed ardenti dichiarazioni d’amore; essere sposata al divo latino Marc Anthony ha evidentemente il suo perché. Skip, skip, skip. Io continuo ad aspettare che Jennifer Lopez rinasca nei panni della casinara. Prima o poi il ciclo sentimentale dovrebbe concludersi, no? |