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BLOC PARTY |
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SILENT ALARM |
Non c’è due senza tre: due anni fa gli Interpol, l’anno scorso i Franz Ferdinand. Poteva mai il 2005 farsi mancare i propri campioni del revival new wave? Stavolta si chiamano Bloc Party, sono in quattro, sono di Londra e, tanto per gradire, hanno già diviso il palco con entrambi i gruppi di cui sopra (come sanno bene i fan italiani degli Interpol). Le atmosfere ed i suoni di cui stiamo parlando sono oramai familiari ai più. Tralasciamo quindi la lista della spesa dei grandi vecchi di riferimento e concentriamoci, è senz’altro più utile, sugli elementi che maggiormente contraddistinguono le tredici tracce di questo "Silent Alarm", rispetto ai lavori dei fortunati predecessori da New York e Glasgow. Se la chitarra elettrica, tagliente, pulita e prodiga di incisivi riff fedeli alle sacre scritture del genere rientra comunque nei canoni di una buona band new wave, ciò che subito si palesa all’orecchio dell’ascoltatore come un punto di forza dei quattro è la straordinaria sezione ritmica. Non a caso il batterista Matt Tong ed il bassista Gordon Moakes sono i più anziani del gruppo. Gli attacchi di "Like Eating Glass", "Positive Tension" e "She’s Hearing Voices" sono solo gli esempi più diretti di un eccezionale ricerca sul drumming che per tutto il disco continua a spiazzare e sorprendere con soluzioni sempre diverse e tutte d’effetto. L’altro importante elemento distintivo della band è rappresentato dal cantato del giovane leader Leke Okereke il quale, muovendosi su un registro vocale insolitamente alto ed emotivamente espressivo, riesce a colorare con tinte calde le trovate melodiche presenti nella maggior parte dei pezzi, melodie che non disdegnano vere e proprie virate in territori pop come nei casi "Blue Light" e "This Modern Love". Peccato, come spesso accade di questi tempi, per il solito paio di pezzi deboli di troppo (ma se vi piace così tanto la new wave perché non imitate anche la lunghezza dei dischi di allora?) che purtroppo annacquano quello che altrimenti si sarebbe rivelato un micidiale concertrato di ritmo, nervi e cuore. Tirando le somme comunque, i Bloc Party, hanno dato un’inconfutabile prova di avere quel talento, quella presa e quell’immediatezza che fanno di una buona band una band di successo. Previsione fin troppo facile. Così com’è altrettanto facile prevedere che i nostri non avranno, ahimè, lo stesso impatto mediatico riservato ad Interpol e Franz Ferdinand, non avendo dalla loro quel physique du rol nazi-glamour che innegabilmente ha dato una mano alle fortune dei re dell’art-rock dei nostri tempi. |
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Voto: 8 |
Casa Discografica: V2 |
Sito Internet: www.blocparty.com |
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Antonio Casillo |
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14/02/2005 |
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TRACKLIST |
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01. Like Eating Glass 02. Helicopter
03. Positive Tension
04. Banquet 05. Blue Light 06. She's Hearing Voices 07. This Modern Love 08. Pioneers 09. Price Of Gas 10. So Here We Are
11. Luno 12. Plans 13. Compliments
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DISCOGRAFIA |
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2005 Silent Alarm |
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