Pensavi che non ci potesse essere niente di più brutto degli Slipknot?
Beh, è ora di cambiare idea. Perché dalla Finlandia cala l’orda barbarica dei Lordi e le cose nel mondo del rock non saranno mai più le stesse. Almeno per quanto riguarda il look.
E già, perché questi cinque scellerati con base ad Helsinki si presentano al mondo con un’immagine davvero difficile da dimenticare. Diciamo che il più carino sembra affetto da una forma grave di vaiolo, va bene così?
Solo che per fortuna si tratta di maschere di gomma, curate in prima persona dallo stesso leader del gruppo, il singer/songwriter Lordi, uno che in Finlandia ha anche una buona reputazione come regista. E così eccoli qua i Lordi, zombie appena risorti.
Ma se l’aspetto è putrescente e purulento, anche la musica ha il suo ruolo di ‘sorpresa’ quando si parla della band. Perché da una formazione con quelle facce là sarebbe lecito aspettarsi il metal più estremo che c’è, quello che gli esperti chiamano ‘black metal’. E dunque la forma più oltranzista del metal, un sound lanciato a velocità scellerate e pieno di rabbia al vetriolo.
Invece i Lordi che ti combinano? Se ne escono fuori con un rockettino che sa anche essere carico e aggressivo, ma che soprattutto insegue il refrain perfetto, la melodia da canticchiare, l’armonia che si ricorda. E che una volta ascoltata, poi porti sempre con te. Come dei Kiss che non avessero perso il gusto per la musica divertente, o un Alice Cooper al top della forma, i Lordi giocano con canzoncine che una dietro l’altra sono tutte dei perfetti inni di metal rock. E che hanno come unico scopo quello di divertire, sorprendere, far ballare sotto palco.
"Quando venite al nostro monster show, lasciate fuori il cervello o voi che entrate!" ha dichiarato il leader Lordi. E nella sua affermazione c’è realmente tutto lo spirito che movimenta i Lordi. Con alle spalle un album come "Get Heavy", pubblicato nel 2002 e passato ovunque sotto silenzio tranne che in Finlandia (numero uno in classifica grazie al singolo "Would You Love A Monsterman") e Germania, la band a casa sua sta uscendo proprio in questi giorni col nuovo "The Monsterican Dream". Ma anche il qui presente "The Monster Show" è anche lui in qualche modo un nuovo album: racchiude il meglio del debutto e offre una manciata di canzoni in più. Una mossa dettata dal passaggio dei Lordi sotto l’ala protettrice della Sanctuary, una delle società di management più potenti nella scena metal (è quella degli Iron Maiden) che ha scelto di intrufolare il gruppo sul mercato mondiale con questa speciale raccolta.
Ma ciò non toglie nulla alla carica dei Lordi, con il gruppo che in queste dodici tracce si diverte un mondo a cantare inni da stadio, di quelli che scatenano pogo sotto palco. L’irresistibile energia di "Blood Red Sandman", il ritmo di "Devil Is A Loser", le tastiere di "Icon Of Dominance", lo scatenato finale di "Rock The Hell Outta Of You", l’unica ballad "Children Of The Night", l’intro da film horror chiamato "Threatical Trailer", il supersingolo "Would You Love A Monsterman" già citato in precedenza. Il tutto retto da chitarre robuste, una buona sezione ritmica, le tastiere di Enary (la bionda, unica donna del gruppo) e la voce rauca del leader Lordi.
A preparare così un album divertente, fatto di metal rock fino al profondo del midollo, e che nella sua semplicità sa regalare più di un ‘motivo’ da ricordare. Alzando, con un sorriso soddisfatto, un pugno rockettaro al cielo. |