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KYRIE |
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LE MECCANICHE DEL QUINTO |
“Signore”: questo significa Kyrie in greco. Le Meccaniche del Quinto, tuttavia, non ci conduce in territori mistici. L’album del quintetto milanese è piuttosto un’esperienza culturale interdisciplinare di notevole complessità.
Denso di riferimenti letterari, artistici e filosofici, Le Meccaniche Del Quinto è un disco ambizioso, sofisticato, a tratti cattedratico. Il potere evocativo di alcuni brani (“Lipsia 1933”, “Decadenze”) è minacciato dall’altisonanza delle citazioni, a volte esibite troppo audacemente. L’immaginario cui attingono è quello dell’Europa decadente, con l’unica eccezione di “Nimloth Kirloth”, che appartiene al mondo di Tolkien.
Se tuttavia l’attenzione si sposta dai contenuti alla musica, i Kyrie si mostrano in tutta la loro fragilità. Il tessuto sonoro dalla forte connotazione dark offre poca possibilità di evasione. Le uniche fughe concesse sono l’elettro pop di “L’uomo macchina” (che rimanda ai Kraftwerk, non soltanto per il titolo) e la dolcezza acustica di “Nimloth Kirloth”. Per il resto, Battiato incontra i Cure: su con la vita… |
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Voto: 8 |
Casa Discografica: PmA Records |
Sito Internet: kyrie.it |
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Claudia Benetello |
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24/01/2005 |
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TRACKLIST |
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01 Lipsia 1933
02 L’uomo machina
03 Caffè viennese
04 Quello che non vedo
05 Rifugi culturali
06 Ritiro estivo
07 Spazi bianchi come nuvole
08 Decadenze
09 Nimloth Kirloth
10 Abbandonandomi
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