Sembra proprio che sul palco di Sanremo di Annalisa ce ne siano due. Una è quella de “Il diluvio universale”, un pezzo fortemente emotivo che parla di amore intimo, profondo. L´altra è quella di “America”, il brano di Gianna Nannini che ha cantato ieri nel corso della serata Cover: un pezzo energico e graffiante sull´altro lato inevitabile dell´amore, quello fisico, passionale e “sanguigno”, come lei stessa lo definisce. “Ho voluto chiudere così il cerchio del mio discorso sull´amore”, spiega. Ma cosa c´è dentro questo cerchio? Cos´è l´amore per Annalisa? “Ho cercato di definirlo nella mia canzone, pur sapendo che non sarebbe stato possibile. E´ venuto fuori una specie di flusso di coscienza in cui convivono momenti di delusione, momenti decisivi e... anche momenti in cui ho davvero creduto di avvicinarmi all´amore, di averlo provato realmente. Il risultato? Un diluvio...di parole”.
Sicuramente Annalisa ha ben chiaro quali sono i suoi veri amori: la musica e la fisica. Sembrano diversi e inconciliabili, eppure le considera due realtà molto simili: “Ci immaginiamo i fisici come personaggi quadrati, chiusi negli uffici a fare conti. Non è per affatto così. Sono dei creativi che devono saper immaginare, prima di fare un´ipotesi. Proprio come i musicisti, partono da qualcosa che non c´è. E´ in questo punto che si intersecano le due realtà: nella curiosità e nell´apertura mentale”.
Dopo le esperienze al cinema e in TV, Annalisa torna a concentrarsi sulla musica al 100% con l´uscita del disco “Se avessi un cuore”, “ il 15 Aprile 2016: “Il titolo? E´ una provocazione. Il cuore è un simbolo. Rappresenta la necessità di farsi domande in continuazione, pensare sempre che magari quello che stiamo facendo non è esattamente quello per cui vorremmo essere percepiti”.
12 Febbraio 2016
Testo di Angela Suriano
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