Che sia stato un Festival ben riuscito, beh, non c´è alcun dubbio. Vuoi per gli ascolti, vuoi per un ottimo Carlo Conti, vuoi per i brani di questa edizione che non sono stati eccelsi, è vero, ma poteva andare molto molto molto peggio.
Qui di seguito i promossi e i bocciati.
PROMOSSI
- Marco Masini: buon guizzo, tanto coraggio. Bravo.
- Nina Zilli: ha bisogno di brani all´altezza del suo talento. Sola, probabilmente, non rientra tra quelli. Per quanto mi riguarda ha fatto una bellissima figura.
- Chiara: il pezzo funziona molto, come sempre. Dal vivo, lo ammetto, non mi ha suscitato tanta simpatia.
- Malika Ayane: vincitrice del Premio della Critica "Mia Martini", ha il pezzo più bello del Festival per il giusto equilibrio tra musica e testo.
- Nek: la rivelazione del Festival. Anzi, che dico? Dell´anno, del secolo. Non c´era pezzo migliore per una sua rinascita musicale. La sala stampa era in fermento per ogni sua esibizione. Vince, infatti, il premio della sala stampa radio-tv-web "Lucio Dalla" e il premio per il miglior arrangiamento.
- Il Volo: emozionano solo per la potenza della voce. Dal primo giorno tra i favoriti per la vittoria. I giovani già vecchi, infatti, si aggiudicano la 65a edizione del Festival.
- Annalisa: quando canta arriva, no doubt. La voce è pulita, no doubt. Ma il testo non convince. Tuttavia, promossa. Qualcosa da dare ce l´ha.
- Alex Britti: sempre ipnotico. Bel pezzo ma avrebbe potuto osare di più.
- Irene Grandi: pezzo dalle sonorità più pacate rispetto a i suoi soliti. Proprio per questo conferma il uso essere un´artista a tutto tondo.
- Lorenzo Fragola: il fragolino nazionale piace. Le esibizioni non sempre benissimo ma è giustificato dall´anagrafe e dal catapultarlo fin da subito su quel palco. Il pezzo inciso è uno dei più radiofonici del Festival.
- Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi: buonissimi propositi, uno dei pochi pezzi dalla tematica sociale. Bella intesa tra loro. Probabilmente m´aspettavo un po´ di più. Promossi, per il coraggio.
BOCCIATI
- Dear Jack: si battono per non esser classificati come una boy band. Ahimè, sono solo quello.
- Bianca Atzei: non era il suo momento. Per lei Silvestre poteva impegnarsi di più. Buona attitudine ma paga il pregiudizio di essere arrivata su quel palco da sconosciuta o poco più.
- Moreno: "dritto per dritto" lo dice solo Maccio Capatonda. Un commento positivo? Belle giacche!
- Nesli: non convince. Era più interessante prima della svolta pop. Pezzo anonimo e già sentito. I fiori ad Arisa non sono serviti.
- Anna Tatangelo: il pezzo non male, lei, però, non arriva mai. Anche Anna paga il pregiudizio ma mille volte di più.
- Gianluca Grignani: umanamente una sorpresa. Bel pezzo, sì, ma sul palco ci voleva più impegno. Le esibizioni? Male. Tutte.
- Raf: l´influenza e la bronchite prevaricano. Carino il pezzo, meno le performance. Lo so, non ha nessuna colpa ma oh, che devo dì?
- Biggio e Mandelli: l´Ariston non era il posto giusto. Per uno spettacolo comico? Forse.
- Lara Fabian: Voce, appunto. E basta. Buona presenza sul palco ma, anche qui, pezzo anonimo.
Tra i promossi anche Conti, Emma e Arisa. Del primo si sono sprecate fin troppe parole. Le due cantanti sono sicuramente da premiare: hanno tenuto il palco a dovere. Un punto in più per la Pippa che vince per l´autoironia, spontanea o meno che sia. Un punto giù la Rocio: è tanto bella ma la meno adatta delle tre.
Matteo D´Amico
14 febbraio 2015 |