• I Il 65° Festival della Canzone Italiana si è aperto con un’anteprima dedicata ai 20 Campioni in gara, con le dichiarazioni di ognuno, per iniziare a prendere confidenza con loro, specialmente quelli che non hanno ancora una grande notorietà. Parentesi gradevole, ma eccessivamente lunga – ben 30 minuti (e sarebbe stata più efficace tenendo separate le singole schede).
Il Festival vero è proprio è poi (finalmente) iniziato con Fanfare for the common man di Copland, resa nota da Emerson, Lake & Palmer. Carlo Conti ha gestito con piglio e sicurezza il timone da subito, ringraziando all’inizio tutti i suoi predecessori, da Filogamo a Fazio, passando per Baudo e Bongiorno.
Senza altre ciance (dopo solo 6 minuti dal vero inizio del Festival), si è aperta la gara dei Campioni; a rompere il ghiaccio una Chiara di giallo vestita. Solo dopo, Conti ha chiamato al suo fianco il primo dei suoi “tre gioielli”, Emma, elegante come non mai, con un vestito lungo e bianco; visibilmente emozionata, ha presentato Gianluca Grignani, anche lui particolarmente elegante (vocalmente meno sicuro che durante le prove di ieri, peccato).
A introdurre il terzo Campione in gara, Alex Britti (anche lui con incertezze vocali), è stata invece la vincitrice uscente del Festival, Arisa, in rosso con un lungo strascico, un po’ impacciata ma anche autoironica (“un’uscita da Pippa!”).
Dopo l’elegante (in tutti i sensi) Malika Ayane, entra in scena anche la terza valletta, Rocío Muñoz Morales (gli abiti rossi spopolano fra le fanciulle).
Il primo super ospite italiano è Tiziano Ferro, impeccabile nel suo smoking e nel suo medley (Non me lo so spiegare / Seren nere / Il regalo più grande), oltre al nuovo inedito Incanto.
Al Bano e Romina Power ci danno lezioni di pop, ossia di come la semplicità sia la chiave di volta per rendere un brano immortale. Il loro medley (Cara terra mia / Ci sarà / Felicità) porta alla standing ovation all’Ariston e al giubilo in sala stampa (e sicuro picco di share), con conseguente preghiera di bacio sulla ritrovata (almeno professionalmente) coppia (recuperando almeno il rispetto reciproco, dopo gli avvocati).
La gara prosegue, e convincono in particolar modo un energico e dirompente Nek e un’Annalisa impeccabile e con un trasporto quasi inedito. Di Michele / Coruzzi sono già stati insigniti del Premio Lunezia per il miglior testo (vedremo se la spunteranno anche sul Premio della Critica).
La parentesi ospiti è stata chiusa dagli Imagine Dragons, band pop-rock da Las Vegas vincitrice di un Grammy e con milioni di copie vendute in tutto il mondo: Demons è una vera perla, un po’ meno convincente il primo estratto dal nuovo disco, I bet my life.
Un Alessandro Siani non particolarmente in serata si riscatta almeno nel ricordare Pino Daniele.
Non convincono nemmeno le micro-ospitate dove affrontare alcuni argomenti, specialmente la famiglia Anania da Catanzaro, la più numerosa d’Italia con ben 16 figli (scomodando pure lo Spirito Santo, il Signore e la Provvidenza: li hanno avvisati della storia del Papa e dei conigli?); emozionato e quasi perplesso per il luogo in cui è Fabrizio Pulvirenti, il medico e volontario di Emergency che ha contratto l’ebola (e dalla quale è guarito).
Le vallette rivedibili (meglio Emma). Un encomio invece a Riccardo Bocchini per la scenografia avvolgente, all’avanguardia ma allo stesso tempo di buon gusto, oltre che cangiante.
Il ritmo della serata nel complesso è stato buono (la gara è terminata alle 23.50), ma, come l´anteprima, ha avuto una coda troppo lunga.
La comunicazione dei 4 Campioni a rischio eliminazione (risultati ottenuti dallo somma fra il televoto e il voto delle sale stampa – 50% e 50) è arrivata alle 24.45 (15 minuti di ritardo rispetto al previsto: quando giovedì e venerdì canteranno tutti e 20 terminerà alle 3 di notte?) e ha decretato che sono Lara Fabian, Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi, Gianluca Grignani e Alex Britti.
Per ora salvi Dear Jack, Malika Ayane, Chiara, Nesli, Annalisa, Nek.
Domani la parola passerà al Gran Visir Share.
Anche se qualche indizio porta a ritenere che andrà meglio dello scorso anno, che ha visto una preoccupante crisi d’ascolti: la due sale stampa sono stracolme (si è raggiunto il record di accrediti stampa, ben 1306, con oltre 110 siti internet - lo scorso anno erano 80, con 84 inviati stranieri); top trend su twitter l’hashtag #Sanremo2015 la gente si è assiepata davanti all’Ariston già nei giorni precedenti dell’inizio del Festival); e, soprattutto, si vedono frotte di ragazzine e ragazzini sgambettanti da un albergo all’altro, in cerca di un selfie e un autografo col proprio beniamino: significa che il cast è giovanile e potrebbe accalappiare quel target importante.
10 febbraio 2015
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