Poco prima di calcare il palco come ospiti della prima serata del festival di Sanremo, abbiamo incontrato gli Imagine Dragons.

Siete stati sotto pressione per questo secondo disco?
“Non abbiamo sentito la pressione. Abbiamo iniziato a scrivere in tour cercando di catturare le emozioni provate durante i viaggi. La nostra vita si muove sotto up and down continui, ed è cambiata la nostra quotidianità. Non abbiamo avuto il tempo materiale per sentire la pressione, ci siamo concentrati sul creare disco. Siamo insieme da sette anni è un tempo lungo per una band media”.

Cosa pensate dell’Italia e di Sanremo?
“E’ un onore immenso prendere parte a questo Festival. Essere parte di qualcosa di storico e di un altro paese è fonte di orgoglio per noi. Siamo grati per esser stati chiamati ad essere ospiti. Non siamo neanche sotto giudizio, quindi siamo tranquilli nell’esibirci. Siamo eccitati è la prima volta a Sanremo, amiamo l’Italia sono tutti molto caldi rispetto a paesi con fan pazzi oppure timidi. Gli italiani sono emotivi.. Amiamo il cibo italiano. Gli americani ci provano a copiarvelo ma non ha lo stesso gusto. Penso che gli ingredienti italiani facciano il piatto”.

Ci sono ancora demoni dentro di voi?
“Credo che ognuno di noi abbia dei demoni nascosti. Le persone giudicano e pensano di sapere cosa provi l’altro. In realtà non è così, ognuno di noi ha una storia differente. Nessuno sa la reale situazione di un altro e i suoi demoni”.

Cosa potete dirici di "Smoke + Mirrors"?
“Smoke + Mirrors esce il 16 febbraio in Italia. Abbiamo scritto le canzoni durante il tour, le abbiamo assemblate e prodotte per farle suonare come volevamo. Abbiamo avuto l’opportunità di fermarci e pubblicare un prodotto curato al dettaglio, con un suono che davvero volevamo. E’ stata la prima volta avevamo tempo e spazio per farlo. E’ stato fantastico avere questa libertà”.

Cosa ha aggiunto e tolto il successo?
“E’ ovviamente cambiata. Ho ancora la fortuna di avere il supporto della mia famiglia e molto spesso questo regalo viene sottovalutato. Siamo in tour e vediamo persone diverse per diverse nazioni. Molti si lamentano del loro lavoro, noi siamo contenti. Siamo fortunati ad essere musicisti., la cosa negativa è che ho perso le mie amicizie e abbiamo molto stress nelle relazioni”.

Quale pensiate sia la forza di Demons per essere diventata un fenomeno (quattro dischi di platino in Italia)?
“Penso che sia arrivata alle persone perché sanno che hanno quella parte oscura. È qualcosa di personale ma ognuno sa di averla. Musicalmente perché è dinamica e procede in crescendo come l’emozione che racconta”.



Destination dragons è un’iniziativa per i vostri fan, cosa state organizzando?
“Abbiamo regalato ad alcuni dei nostri fan un’esperienza nuova. Hanno la possibilità di assistere a un nostro live acustico in volo, insieme a persone estranee. Viaggeremo tra i club che ci ospitano, alcuni sono quelli delle nostre origini. Non sappiamo ancora come funzionerà, ma lo faremo. Più per una questione di spazio in cabina o per l’assetto fonico, più che altro. Ci saranno persone che tornano a casa dal loro lavoro e si troveranno davanti a noi. Suoneremo proprio vicino a chi non vorrebbe essere lì. Alcune devono essere lì altri lo vogliono”.

I Bet my Life parla di voi e dei vostri cari?
"I figli crescono. Celebra la relazione che hai con i tuoi familiari, guarda i sacrifici di tua madre ora che sei adulto. E’ una canzone emotiva ma funziona".




Elena Rebecca Odelli & Andrea Grandi

10 febbraio 2015