Abbiamo imparato a conoscerlo grazie all’ultimo Festival di Sanremo dove ha sorpreso tutti con una esibizione emotiva e coinvolgente di “FORMIDABLE” e ce ne siamo innamorati il giorno successivo quando, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, ha regalato al pubblico una divertente e inaspettata versione di “TOUS LES MÊMES”: parliamo di STROMAE, l’artista belga di origini ruandesi che in pochi mesi ha conquistato l’Italia come testimonia il successo di “Racine Carrée”, il primo album in lingua francese ad aver raggiunto la prima posizione della classifica di vendita italiana.
In pochi mesi ci siamo lasciati convincere della sua bravura di autore, produttore e performer grazie a successi come “PAPAOUTAI” (http://youtu.be/oiKj0Z_Xnjc - disco di Platino in Italia), “FORMIDABLE” (http://youtu.be/S_xH7noaqTA - disco di Platino in Italia), “TOUS LE MÊMES” (http://youtu.be/CAMWdvo71ls), “TA FÊTE” (http://youtu.be/ublchJYzhao), brani tratti dall’album certificato oro in Italia “RACINE CARRÉE” che ha venduto in pochi mesi oltre 3 milioni di copie.
È arrivato ora il turno di farci conoscere un altro grande brano tratto da questo straordinario album. Il brano, dedicato alla cantante capoverdiana Cesária Évora, si intitola “Ave cesaria” e oltre alla canzone anche il video è un piccolo gioiello senza tempo http://goo.gl/7Fi0eg, come dimostrano le oltre 2 milioni di views raccolte in breve tempo.
Non è solo la critica ad aver dato ragione a STROMAE (le sillabe invertite di “maestro” in verlan, il gergo francese ma il vero nome è Paul Van Haver) definito da molti come l’erede di chansonnier come Charles Aznavour e Jacques Brel.
Basta dare un occhio a tutti i suoi video, quelli ufficiali e le sue “lezioni” (piccoli sketch comici in cui racconta l’idea delle sue canzoni) per vedere quanto il suo lavoro sia apprezzato dal grande pubblico, giovani e meno giovani che in Stromae hanno trovato un 29enne capace di parlare della e alla sua generazione come nessun altro (lui, orfano di padre ucciso nel genocidio ruandese e cresciuto dalla madre fiamminga nella periferia di Bruxelles, ha nelle vene sangue meticcio che trova forma nelle sue musiche e nei suoi testi).
STROMAE ha messo d’accordo tutti grazie alla sua capacità di fondere nella sua musica la chanson Française, il suono dell’hip hop e dell’electrodance, le percussioni africane e le melodie più romantiche, il tutto accompagnato da testi che raccontano storie di migliaia di meticci della sua città (Bruxelles), storie d’emigrazione, povertà, colonie, differenze, storie di ieri e di oggi, utilizzando un linguaggio sempre curato e lontano da certe sguaiatezze hip-hop.
STROMAE è stato senza ombra di dubbio capace di costruire un ponte tra Brel, Bizet, Miriam Makeba e i Daft Punk, trasformando tutto in una musica ricollegabile solo a lui, e a nessun altro.
Dopo aver terminato in pochi giorni i biglietti per il concerto all’Alcatraz di Milano lo scorso luglio, lo chansonniere moderno tornerà tra pochi giorni in Italia questa volta negli spazi decisamente più capienti del Forum di Milano, lunedì 15 dicembre, e del Palalottomatica di Roma, mercoledì 17 dicembre.
(cs)
03 Dicembre 2014 |