Sanremo 2014 ha il suo primo vincitore (in lacrime per l´emozione): Rocco Hunt (Pagliarulo all´anagrafe), classe 1994, proveniente dalle case popolari della Zona Orientale di Salerno, che ha polverizzato gli altri 3 a suon di televoti (3 su 4 hanno votato per lui). Il rap che da un paio d’anni ormai sta imperversando le classifiche italiane (e dopo la vincita del primo rapper ad Amici, Moreno) trionfa anche a Sanremo, con Nu juorno buono, il brano (fra tutte le categorie) più attuale dell’intera kermesse, che parla di terra dei fuochi, rifiuti, tumori, banche e mancanza di lavoro ma in fondo speranzoso e ottimista, di rinascita, con un tocco di semplicità e saggezza popolare.
A decretarlo, a furor di popolo, il televoto, mentre la Giuria di Qualità (che valeva il 50%), composta dal presidente Paolo Virzì, Silvia Avallone, Paolo Jannacci, Piero Maranghi, Aldo Nove, Lucia Ocone, Silvio Orlando, Giorgia Surina, Rocco Tanica, la violinista Anna Tifu (e che sarà all’opera anche domani nella finale dei Campioni), ha provato a penalizzarlo dandogli il punteggio più basso (nello specifico, ecco i punteggi della Giuria: 1. Diodato 47%. 2. TheNiro 23% 3. Zibba 19% 4. Hunt 11% - si ringrazia Eddy Anselmi per il calcolo dei punteggi).
Il Premio della Critica Mia Martini è andato a Zibba con 42 voti, seguito da Rocco Hunt (24), Diodato (20), The Niro (11), Filippo Graziani (9), Bianca e Veronica De Simone (1), così come il premio della Sala Stampa Radio e TV.
Questa la classifica finale:
1) ROCCO HUNT – Nu journo buono (75% di televoto, 43 di totale)
2) DIODATO – Babilonia (11% di televoto, 29 di totale)
3) ZIBBA – Senza di te (11% e 15)
4) THE NIRO - 1969 (3% e 13)
L’altra, grande notizia, è che finalmente la gara dei Giovani è stata spostata nella parte centrale della serata (è infatti iniziata alle 22.40) e non più a mezzanotte e mezza. Forse per la qualità dei finalisti (questi quattro cantautori non si fermeranno a Sanremo – così come avevano già carriere più che discrete a prescindere dal Festival ), o forse il team di Fazio si è accorto che relegarli a notte fonda non porta comunque grandi vantaggi in termini di share.
E per uno che vince, un altro viene escluso dalla gara (dei Campioni), Riccardo Sinigallia: la sua Prima di andare via era stata suonata live quest’estate e, per regolamento, il brano non è più inedito.
Riccardo ha avuto comunque la possibilità di esibirsi con Marina Rei e Paola Turci in Ho visto anche degli zingari felici di Claudio Lolli e di scusarsi se ha “creato eventuali disagi” e fatto “in buona fede”. “La responsabilità è mia, mica potevo immaginare che mi prendessero a Sanremo. Sono stato molto bene, vi ringrazio per la luce che mi avete dato e che da tanti anni non vedevo, non farò ricorso”.
Il vincitore dello scorso Festival, Marco Mengoni ha inaugurato la serata speciale Sanremo Club dedicata al cantautorato italiano con Io che amo solo te di Sergio Endrigo, una serata rattristata dalla notizia della scomparsa in un incidente stradale di Francesco Di Giacomo, cantante del Banco del Mutuo Soccorso.
Toccante e sentito l’omaggio alla storica scuola genovese di Gino Paoli affiancato magistralmente dal pianista Danilo Rea per omaggiare con la sua grande classe Bindi (Il nostro concerto), Tenco (Vedrai vedrai), Lauzi (Ritornerai); non poteva mancare Il cielo in una stanza per ricordarci definitivamente la mediocrità dei brani in gara quest’anno.
I 14 Campioni si sono avvicendati in interpretazioni più o meno riuscite di canzoni d’autore (dove mancavano abbastanza vistosamente Franco Califano e Rino Gaetano):
Perturbazione con Viola: FRANCESCO DE GREGORI, “La donna cannone”
Francesco Sarcina con Riccardo Scamarcio: ZUCCHERO, “Diavolo in me”
Frankie hi-nrg mc con Fiorella Mannoia: PAOLO CONTE, “Boogie”
Noemi: IVANO FOSSATI “La costruzione di un amore”
Francesco Renga con Kekko dei Modà: EDOARDO BENNATO, “Un giorno credi”
Ron: LUCIO DALLA, “Cara”
Arisa con i Whomadewho: FRANCO BATTIATO, “Cuccurucucu”
Raphael Gualazzi e the Bloody Beetroots con Tommy Lee: DOMENICO MODUGNO “Nel blu dipinto di blu”
Cristiano De André: FABRIZIO DE ANDRÉ, “Verranno a chiederti del nostro amore”
Renzo Rubino con Simona Molinari: GIORGIO GABER, “Non arrossire”
Giusy Ferreri con Alessio Boni e Alessandro Haber: ENRICO RUGGERI, “Il mare d’inverno”
Antonella Ruggiero: NEW TROLLS, “Una Miniera”
Giuliano Palma: PINO DANIELE, “I say i’ sto cca’”
Renzo Rubino ha vinto il premio come Miglior Arrangiamento per il brano Per sempre e poi basta, assegnato dall’Orchestra e da Mauro Pagani.
Domani scopriremo chi dei Campioni succederà a Marco Mengoni. |