Come capita spesso a Sanremo, i brani dei Giovani suonano nel complesso più interessanti dei cosiddetti Campioni, meno autoreferenziali e standardizzati.
Ecco i Giovani che si esibiranno nella serata di oggi, mercoledì 19 febbraio (solo due di loro passeranno alla finale di venerdì, esito in mano al 50% alla sala stampa e 50% televoto):
Bianca – Saprai (Alex Gaydou)
Ballatona classica e prevedibilissima e che ricorda nella linea melodica almeno un centinaio di altri brani; salva quel che può la (bella) voce soul di Emma (Fuggetta).
Voto: 5+
Diodato – Babilonia (Diodato)
Sound brit-pop e costruzione in travolgente crescendo (che però esita troppo a iniziare, a 1 minuto e 40); prova vocale (e d’autore) di Antonio più che buona. “Rischia” il premio della critica.
7+
Filippo Graziani – Le cose belle (Filippo Graziani)
Electro pop dal sapore anni ’80 con un bel ritmo trascinante, ma un po’ usa e getta, nel complesso. Sul palco dell’Ariston, live, suona più convincente.
6+
Zibba – Senza di te (Sergio Vallarino, Andrea Balestieri)
Pop e roots rock, rilassante, carezzevole, malinconico e dal ritornello vincente. Sergio scrive bene, in modo semplice e diretto, e ha un timbro da brividi. Rocco Hunt dovrebbe guardarsi le spalle…
7 ½
Questi invece Giovani che si esibiranno nella serata di domani, giovedì 20 febbraio (stesso meccanismo di oggi):
Rocco Hunt – Nu Juorno Buono (Rocco Pagliarulo, Alessandro Merli, Fabio Clemente)
Parlare di terra dei fuochi oggi può sembrare una bella paraculata, ma Rocco, il cantante più giovane del Festival, sa il fatto suo e costruisce un brano credibile, di sostanza e dall’arrangiamento tutt’altro che scontato. Rischia di prendere una fracanata di televoti (se non altro perché è uno dei pochissimi esponenti della musica del sud), tutto sta a vedere come reagirà prima la Sala Stampa e poi l’imprevedibilissima Giuria di Qualità che l’anno scorso penalizzò Renzo Rubino.
6/7
The Niro – 1969 (Davide Combusti)
Il brano dal sound più attuale, con tastiere alla Coldplay e ritmica travolgente, oltre che un Signor Arrangiamento. Testo da interpretare, ma una volta ricondotto il titolo allo sbarco sulla Luna, tutti i tasselli si infilano perfettamente al loro posto. Brano da assimilare e apprezzare col tempo, purtroppo Sanremo è one-shot (e con l’orchestra non guadagna, anzi). Insieme a Diodato, papabile per il Premio della Critica.
8
Veronica De Simone – Nuvole che passano (Pietro Cantarelli)
Melodia aperta e a presa rapida, Veronica lo interpreta in modo impeccabile e con grande intensità. Rischia solo di suonare ripetitivo al secondo ascolto, e il fischietto e il “na na na na” non aiutano di certo.
7-
Vadim – La modernità (Vadim Valenti)
Una vera incognita. Il brano, tutt’altro che indimenticabile nella versione demo (a esser eufemistici), si riscatta maggiormente sul palco, dove Vadim riesce a risultare più credibile ed espressivo, anche se l’effetto è un Tricarico che prova a fare Fabrizio Moro che prova a imitare Vasco Rossi. Ma il potenziale c´è, se avesse l´opportunità di focalizzarlo in futuro.
6-
Andrea Grandi
19 febbraio 2014
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