Iniziati ufficialmente col brivido i Grammy italiani (a ognuno il suo), sotto la luce di un nuovo governo (l’anno scorso si era dimesso nientemeno che il Papa): il Festival di Sanremo, versione n.64, bis della coppia Fazio/Littizzetto.
Fazio ha introdotto la serata con il tema che intersecherà tutte le serate, la bellezza (trascurata) del nostro paese (prendendo spunto dalla frana dello scorso 17 gennaio nel tratto fra Andora e Cervo e che isolato dal punto di vista ferroviario Sanremo) ma è stato praticamente subito interrotto da grida in teatro: attimi di panico e tensione, due uomini dal Consorzio di Bacino di Napoli e Caserta (Antonio Sollazzo e Marino Marsicano ) che reclamavano il diritto al lavoro, anche per le famiglie, e che attendono da 16 mesi lo stipendio, hanno minacciato di buttarsi dalle balaustre dell’Ariston se il presentatore non avesse letto la sua lettera (ma la sicurezza dov’era?), poi fortunatamente rientrati dai loro propositi suicidi (la memoria è andata subito al Festival del 1995, quando Baudo fece desistere dall’insano gesto Pino Pagano). Fazio al pubblico a casa: “Comprendete la loro disperazione. Difficile gestire la situazione di fronte a questa drammaticità. Ripartiamo da qui, un momento di spensieratezza per ritrovarci tutti, nonostante i problemi che ci sono ed esistono. La bellezza ha un ruolo importante, dobbiamo ricostruirla, vederla e sentirla, qui si parla di musica”. Facile da qui introdurre l’omaggio a Fabrizio De André (oggi sarebbe stato il suo 74° compleanno): Creuza de ma (non si poteva scegliere brano migliore) interpretata da Ligabue (al suo esordio assoluto all’Ariston, meglio sarebbe stato se avesse levato le mani dalle tasche), accompagnato dal Maestro Mauro Pagani (che co-firmò il brano, esattamente 30 anni fa).
Ma the show must go on, anche se stonava un po’, a dire il vero, l’ingresso colorato e colpi di pon pon rosa di Luciana Littizzetto con le Blue Bell Girls (con tanto di reggiseno modello terrazzo con pupazzo di Mollica) e relativa lettera a San Remo.
Fra gli ospiti, Laetitia Casta è tornata sul luogo del delitto dopo 15 anni (il 1999 fu il primo dei 4 Festival di Fazio), meno sobria, elegante e intimorita; un po’ prevedibile e lungo lo sketch fra il conduttore e la modella e attrice normanna, anche sorvolando sulla prova di cantante di Fazio (Ne me quitte pas e Foglie morte – con l’apporto della fisarmonica di Paolo Jannacci), col terzo incomodo di Luciana. Del resto, eravamo stati avvisati che quest’anno la kermesse canora (?) avrebbe preso la piega del varietà (del resto, si festeggiano i 60 anni della televisione). Lodevole invece (almeno nelle intenzioni) il tributo a Jannacci (Enzo) su Silvano, ma la prima cantante in gara, Arisa, è salita sul palco all’alba delle 21.30, il terzo alle 22.30, il quinto alle 23.30: d’accordo il varietà, ma si ha davvero la sensazione che la gara sia in realtà un contorno e non il fulcro del Festival.
C’è voluta la (splendida) 70enne Raffaella Carrà (“Presente e futuro della tv italiana”, cit. Fazio) a ridestare con la sua energia e carica la platea assopita dalla piattezza e noiosità complessiva dei brani in gara (nei Campioni, con qualche piacevole eccezione: nei Giovani c’è, per fortuna, roba buona), insieme a una spassosa imitazione del più famoso caschetto biondo italiano da parte di Luciana.
E a proposito di musica buona, una ventata d’aria fresca è stato sicuramente Yusuf Cat Stevens, che ha proposto Peace Train, il medley Maybe there’s world e All you need is love e l’immancabile e sempre verde Father and son (ça va sans dire, il momento più alto dell’intera serata).
C’è stato spazio anche per un piccolo omaggio (uno stacchetto) a Freak Antoni degli Skiantos, da poco mancato, tramite un suo brano, Mi piaccion le Sbarbine.
Da ricordare anche l’introduzione d’autore di Pif, che avrà l’onore di iniziare ogni serata del Festival (“Mi hanno dato il pass per ogni area, se ne pentiranno!”, aveva scherzato nel corso della conferenza stampa di lunedì) e che ha confezionato una breve cartolina della città con la sua cam (brandacujun compreso).
Il temutissimo blitz di Beppe Grillo (oltre al sosia ha tenuto banco tutto il giorno nelle strade di Sanremo) si è concretizzato solo sul red carpet dove ha lanciato strali durissimi contro la RAI (“Se avessimo avuto un canale normale, e non in mano ai partiti, non saremmo in questa situazione, sono responsabili del disastro di questo paese”). Domani, nel corso della conferenza stampa, ascolteremo le eventuali repliche dei dirigenti della RAI.
A seguire, l’elenco dei 7 Campioni, le due canzoni a testa proposte e il brano che è rimasto in gara (con relative percentuali):
ARISA
Lentamente (il primo che passa) (Rosalba Pippa, Cristina Donà, Saverio Lanza)
Controvento (Giuseppe Anastasi)
“La miglior Pippa di sempre!”, parola di Lucianina. Lo storico cronista del primo allunaggio, Tito Stagno, questa sera nelle vesti di presenter, ha decretato la canzone vincitrice: Controvento, col 64%.
FRANKIE HI-NRG MC
Un uomo è vivo (Francesco Di Gesú, Carolina Galbignani, Leonardo
ccafichi)
Pedala (Francesco Di Gesú, Carolina Galbignani, Leonardo Beccafichi)
La coppia d’oro dei tuffi, Tania Cagnotto e Francesca Dallapè, ha incoronato Pedala (74%).
ANTONELLA RUGGIERO
Quando balliamo (Simone Lenzi, Antonella Ruggiero, Roberto Colombo)
Da lontano (Antonella Ruggiero, Alessandro Graziano, Roberto Colombo)
Il pallanuotista Amaurys Perez ha proclamato vincitrice Da lontano col 68%.
RAPHAEL GUALAZZI & THE BLOODY BEETROOTS
Tanto ci sei (Giuliano Sangiorgi, Raphael Gualazzi, Bob Cornelius Rifo)
Liberi o no (Raphael Gualazzi, Bob Cornelius Rifo)
Luigi Naldini, direttore dell’istituto Telethon San Raffaele, ha annunciato il passaggio del turno di Liberi o no (63%).
CRISTIANO DE ANDRé
Invisibili (Fabio Ferraboschi, Cristiano De André)
Il cielo è vuoto (Diego Mancino, Cristiano De André, Dario Faini)
Cristiana Capotondi incorona Il cielo è vuoto (53%), anche se Cristiano avrebbe preferito l’altra.
PERTURBAZIONE
L´unica (Tommaso Cerasuolo, Gigi Giancursi, Rossano Lo Mele, Alex Baracco, Elena Diana,Cristiano Lo Mele)
L´Italia vista dal bar (Tommaso Cerasuolo, Gigi Giancursi, Rossano Lo Mele, Alex Baracco, Elena Diana,Cristiano Lo Mele)
Massimo Gramellini annuncia il trionfo de L´unica (74%).
GIUSY FERRERI
L´amore possiede il bene (Roberto Casalino, Niccolò Verrienti)
Ti porto a cena con me (Roberto Casalino, Dario Faini)
Marco Bocci alza la paletta verde per Ti porto a cena con me (57%).
Domani scopriremo quanto il pubblico avrà gradito, in termini di ascolti, questo Sanremo molto simile al predecessore: il dato di riferimento, la prima serata del 2013, aveva fatto registrare una media ponderata del 48.20% di share e quasi 13 milioni di spettatori (12.969, per la precisione).
Ma, considerato il palleggio (più o meno volontario) offerta dal leader del Movimento 5 Stelle, il fuoriprogramma a un minuto esatto dall’inizio e la prima sanremese di Ligabue, verrebbe da dire a Fazio “StaiserenoFabio”.
E se la prima andrà bene, come da sempre nella storia del Festival, tutto sarà in discesa fino a sabato.
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