Così ci siamo.
Dopo una ridda infinita (e in alcuni casi anche ridicola) di toto nomi, oggi la fumata bianca.
Fabio Fazio ha annunciato al TG1 i magnifici 14 che si sfideranno a colpi di note dal 18 al 22 febbraio sul palco dell’Ariston, fra conferme e qualche sorpresa.
ARISA (quarto Festival per lei);
brani: "Lentamente" e "Controvento"
NOEMI (presenza n.3);
brani: "Bagnati dal sole" e "Un uomo è un albero"
RAPHAEL GUALAZZI con BLOODY BEETROOTS (per il cantautore e musicista urbinate, è il terzo Sanremo);
brani: "Liberi o no" e "Tanto ci sei"
PERTURBAZIONE
brani: "L’Unica" e "L’Italia vista dal bar"
CRISTIANO DE ANDRE’ (quarta presenza)
brani: "Invisibili" e "Il cielo è vuoto"
RENZO RUBINO (premio della Critica nei Giovani a Sanremo 2013);
brani: "Ora" e "Per sempre e poi basta"
RON (sesta presenza e una vittoria nel 1996 con "Vorrei incontrarti tra cent´anni" in duetto con Tosca);
brani: "Un abbraccio unico" e "Sing in the rain"
FRANKIE HI NRG (partecipò nel 2008);
brani: "Pedala" e "Un uomo è vivo"
GIULIANO PALMA
Brani: "Così lontano" e "Un bacio crudele"
RICCARDO SINIGALLIA (a Sanremo coi Tiromancino nel 2000);
brani: "Prima di andare via" e "Una rigenerazione"
FRANCESCO RENGA (sarà la settima volta - la prima coi Timoria nel 1991 e una vittoria nel 2005 con "Angelo");
brani: "A un isolato da te" e "Vivendo adesso"
ANTONELLA RUGGIERO (per l´undicesima volta, 5 volte coi Matia Bazar, coi quali vinse nel 1978 con "...E dirsi ciao");
brani: "Quando balliamo" e "Da lontano"
GIUSY FERRERI (seconda volta, dopo Sanremo 2011);
brani: "L’amore possiede il bene" e "Ti porto a cena con me"
FRANCESCO SARCINA
brani: "Nel tuo sorriso" e "In questa città"
Solo 4 donne, quindi (2 delle quali, peraltro, figlie di talent) e qualche nome poco conosciuto (anzi, a dirla tutta, con pochi nomi di richiamo).
A detta di Fazio, anche quest’anno il fil rouge delle canzoni sarà la qualità, cercando di coniugare il classico (capostipiti Ron e Antonella Ruggiero) alla contemporaneità (di ieri il cinguettio del presentatore: “Parola d´ordine: contemporaneità”), garantendo “pezzi interessanti e radiofonici”.
Sulla carta, suscita sicuramente curiosità il crossover fra generi di Gualazzi e del produttore e DJ italiano Sir Bob Cornelius Rifo, in arte Bloody Beetroots.
Andrea Grandi
18 dicembre 2013 |