Un festival concentrato in cinque ore di ottima musica. Lorenzo negli stadi ha colpito ed affondato, tanto che ti chiedi come mai non sia accaduto prima.
Arrivare presto a San Siro, significa vedere lo stadio riempirsi piano piano. Coppie, famiglie, ragazzi, signore un po’ più attempate, bambini urlanti accorsi per lui: Jovanotti. Un evento unico nel suo genere perché ci vuole una grande passione per la musica, per riuscire ad accorpare ed armonizzare tra loro, generi così diversi in un unico evento il pop, l’indie rock, il rap , la dance sono le particelle di questo grande arcobaleno musicale che Lorenzo sta portando per gli stadi dello stivale.
Parte Il Cile con due membri della band, prima volta a San Siro e non si direbbe segue la sua musica dritto, malgrado in acustico non ha esitazioni, senza imprecisioni su un palco che gli sta dando un’occasione importante. E’ la volta dei mascherati Allegri Ragazzi Morti che portano quella cultura suburbana a cui non tutti era nota. Benny Benassi e le mani si alzano e i corpi shakerano.
Arriva il Jova, come lo si chiamava un tempo e inizia il suo labirinto musicale tra le vecchie glorie che hanno decretato il suo successo (Serenata rap, sei come la mia moto per citarne qualcuna), e le nuove nate che hanno segnato la sua svolta.
Lorenzo è un precursore, è uno che ci mette la faccia sempre, non ha paura di esplorare e spingersi oltre senza mai scadere nel banale qualunquismo musicale.
Lorenzo e i suoi occhi commossi di fronte a tutta quella gente, capace di far sognare per ore quella Milano pulsante per lui, una città che balla tra ricordi e futuro, trasportati tutti in unŽaltra dimensione grazie a video installazioni curate al dettaglio, grazie a narrazioni dentro le canzoni.
Occhi che vibrano con lacrime ben dosate, piedi che pulsano, mani che battono allŽunisono... Ed i tanti presenti diventano unŽunica anima, che bello è quando lo stadio è pieno e la musica la musica riempie il cielo
Lorenzo e la sinergia con la band, che traspare in ogni sguardo, in ogni accordo un legame di anni, qualità da anni. Tutti protagonisti, travestiti da assurdi personaggi, di un’opera prima, unica nel genere.
Lorenzo e i suoi occhi speranzosi, che porta anche noi malgrado tutto a dire possiamo farcela.
Questa sera si bissa con la convinzione che Jovanotti negli stadi sia davvero un evento unico nel suo genere. Un festival dentro ad un concerto dove spesso si è portati a vedere il narcisismo degli artisti, Lorenzo ha creato una comune musicale offrendo alle mille mila teste di aprire i propri orizzonti musicali.
Fonte foto: https://www.facebook.com/lorenzo.jovanotti.cherubini
Testo di Elena Rebecca Odelli
20 Giugno 2013 |