Un grande ritorno per l’artista italiano che più di ogni altro ha legato il nome ad una serie innumerevole di successi nazionali ed internazionali: Andrea Bocelli torna il 29 gennaio sulla scena discografica mondiale con “Passione”.
A distanza di oltre tre anni dal clamoroso successo in tutto il mondo di "My Christmas", il nuovo attesissimo album del tenore, che uscirà su etichetta Sugar, contiene un repertorio di capolavori che appartengono alla storia della musica che non tramonta mai, tutti legati dal "file rouge" dell´amore. Con ottanta milioni di dischi venduti, la stella sulla “Walk of fame” di Hollywood, un concerto a Central Park nel 2011 entrato nella storia musicale dei live di tutti i tempi, l´onore di essersi esibito dal vivo davanti a tre presidenti degli Stati Uniti, due sommi Pontefici, e alle famiglie reali di tutto il mondo, Andrea Bocelli torna con un nuovo progetto, che vuol essere un omaggio straordinario al sentimento, e che il tenore toscano riassume così: “Passione è amore ad alta temperatura. La parola che intitola l’album porta con sé, frugando tra le pieghe semantiche del termine, il significato di rovente slancio amoroso, dolce tormento sensuale, potente trasporto sentimentale. Seppure conscio che, per abbracciare in musica tutta la gamma di sfumature che un vero amore può contenere, non basterebbe probabilmente l’intera produzione melodica esistente al mondo, devo ammettere che nell’album abbiamo voluto coprire uno spettro di tonalità, il più ampio possibile, di quel misterioso e meraviglioso caleidoscopio che sovrintende il concetto dell’amore, somma di cuore, spirito e sensi”.
Composto da diciotto brani che Bocelli canta in sei lingue diverse - italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese e anche napoletano - con una voce che sa essere contemporaneamente potente ed elegante, malinconica ed appassionata, l’album è ricco di collaborazioni internazionali eccellenti. A cominciare da quella con David Foster: uno più grandi produttori della storia (nel suo palmares può vantare ben 16 Grammy Awards) torna a condividere un progetto musicale con Bocelli dopo il trionfo di “Amore” nel 2006. “È una persona straordinaria”, dice di lui l’artista.
“Dal primo incontro a oggi, dai tempi di “The Prayer” all’ultima collaborazione, sostanzialmente, nulla è cambiato: è stata sempre una costante, piacevole conferma. David è l’unico collega di cui, in ambito pop, mi fido totalmente, senza riserve”. In “Passione” Andrea Bocelli ritrova anche il talento del trombettista Chris Botti nei brani “When I fall in love” e “Il nostro incontro”. Sorprendenti, infine, i duetti con le superstar Jennifer Lopez, Nelly Furtado e quello, straordinario, con l’indimenticabile Edith Piaf. Se con la cantante di origine portoricana Bocelli interpreta “Quizas quizas quizas” (parlando di lei come di “un’artista eclettica che grazie alla forza carismatica della sua voce, alla sua morbida sensualità, è riuscita a rendere davvero particolare questa canzone”), con la Furtado canta “Corcovado” (“il suo bagaglio culturale ed anche quello genetico, la sua musicalità unita alle doti attoriali, fanno di lei una grande interprete anche in questo repertorio”, dice Bocelli dell’interprete canadese).
Ma la vera sorpresa del disco è il duetto con Edith Piaf, la più grande interprete francese di tutti i tempi, sulle note di “La vie en rose”. Possibile grazie all’intervento di Foster, che ha saputo rendere musicalmente e acusticamente omogenea la voce di Bocelli con quella di una cantante scomparsa esattamente mezzo secolo fa, il duetto rappresenta per Andrea Bocelli “il vero colpo di scena del disco. È come se lei fosse tornata con noi per qualche minuto dopo averci lasciato cinquant’anni fa”.
(cs)
16 Gennaio 2013 |