Crisi, gelo, neve, spread: tutto nell’italico paese è in subbuglio e in movimento. Solo una cosa, ormai, è sicura (a parte la natural dipartita): il carrozzone policromo (ma non polifonico) del Festival della Canzone Italiana.
Capitan Morandi è pronto a traghettare il Festival di Sanremo per il secondo anno consecutivo, dopo il (meritato) successo del 2011.
L’evento più importante dello spettacolo (e musicale) d’Italia sta ormai salpando. Un po’ reality, un po’ fenomeno sociologico, catalizzerà l’attenzione di mezza Italia per l’intera settimana (con uno share fra il 40 e il 50%, statene certi, coadiuvati dalla mancata controprogrammazione di Mediaset).
Fenomeno anche di comunicazione: 1.157 testate stampa, legioni di giornalisti (anche dal Canada, dalla Russia, dagli Stati Uniti, persino dal Bangladesh).
Interessante sarà capire se ci sarà qualche canzone in grado di anticipare tendenze e umori del popolo italico, come fece l’anno scorso Roberto Vecchioni con la sua Chiamami sempre amore (citofonare allo scorso Premier; se vincerà Finardi con la sua E tu lo chiami Dio, tremeranno le stanza vaticane?). Di certo, i testi di quest’anno riflettono la crisi, fra disillusioni giovanili e senili, mutui, di coscienza, di identità. Anche l’amore, tema per eccellenza del Festival, suona complesso, problematico, tranne rarissime eccezioni.
Deus ex machina e catalizzatore di questa edizione sarà sicuramente Adriano Celentano che ha carta bianca su tempi e contenuti dei suoi interventi nel corso delle cinque serate (e che ha già fatto abbondantemente parlare di sé per il suo cachet, che verrà devoluto interamente in beneficenza, a Emergency di Gino Strada e ad alcune famiglie indigenti di sette comuni italiani, rigorosamente di diverso colore politico).
Pare sia certo che farà (anche) quello che meglio gli riesce, ossia cantare.
Il Molleggiato sarà sicuramente un ottimo salvagente in caso di avaria, anche se il Sanremone, a onor del vero, visto lo share delle ultime tre edizioni, porta benissimo i suoi 62 anni, troppo giovane per la pensione anche per la riforma previdenziale del governo Monti.
Guastatore, tra serio e faceto, sarà l’attore Rocco Papaleo, mentre i maschietti, orfani della capricciosa Tamara Ecclestone, dovranno accontentarsi (si fa per dire) della splendida top model 19enne ceca Ivana Mrazova.
Ah già, c’è (anche) la musica: 14 big (veri, ex, speranzosi), 8 giovani, ospiti, nazionali e internazionali (alcuni meno famosi dei giovani stessi).
Oggi, alle 12.30, si è tenuta la canonica onferenza stampa di apertura.
Il sindaco Maurizio Zoccarato, giustamente, pensa alla sua città: “Il grande successo del Festival dello scorso anno ha portato a chiudere il bilancio del turismo in positivo”.
Il direttore di RaiUno Mauro Mazza ha chiosato: “Sono più emozionato ora rispetto alle ultime due edizioni che ho seguito personalmente. Quest’anno il Festival ha carattere di eccezionalità, anche se ci abbiamo lavorato con tempi più stretti. La scenografia meravigliosa di Gaetano Castelli, le prove, gli addetti ai lavori, la competenza e la professionalità di ognunodi essi è un orgoglio per la Rai. Sarà un doppio evento, oltre allagara con canzoni degne, ci sarà ovviamente l’atteso ritorno di Adriano Celentano, un evento nell’evento, frutto dell’impegno e della capacità seduttiva esercitata da Gianmarco Mazzi. Non è Celentano che ha bisogno di Sanremo, ma viceversa. La sua però è stata una scelta decisa e convinta. L’auspicio è che sia un grande e memorabile Festival”.
Pensiero condiviso dal direttore artistico, Gianmarco Mazzi: “Il mio sogno artistico era vedere a Sanremo Gianni e Adriano insieme. Appartengono alla vita di tutti noi, sono due artisti immensi e, soprattutto, due amici”.
Tocca a Gianni Morandi: “Sono felice di essere di nuovo qui; l’anno scorso è stata un’avventura fantastica e unica, nonostante gli impegni e la fatica. C’è una buonissima qualità delle canzoni, che devono essere le protagoniste di queste cinque serate. Sono felice di avere convinto anche Lucio Dalla a partecipare. Quest’anno sarò felicemente accompagnato, sia dalla giovane Ivana, che purtroppo in questi giorni è influenzata, e da Rocco Papaleo, col quale ci stiamo divertendo già da giorni”.
Tutte le serate inizieranno alle 20.45, un po’ meno sicuri di quando termineranno.
Capitolo ospiti stranieri, interviene Mazzi: smentita Julia Roberts, confermati “solo” Martin Solveig e Cranberries. “è una politica di contenimento di costi della Rai, quindi abbiamo cercato di integrare gli ospiti nella serata del giovedì. La novità è che questi artisti non vengono a fare passerella, ma si integreranno nel meccanismo della manifestazione. Anche i manager degli artisti sono rimasti ai compensi degli scorsi anni, prima della crisi. Il tutto ci ha portati a dover rinunciare a super ospiti come la Madonna della situazione. Riguardo Stevie Wonder, nome che pensavamo di essere sicuri di portare, non abbiamo accettato la sua richiesta economica. Lady Gaga invece era un semplice rumour. Non ci saranno quindi sorprese, il cast è chiuso”.
Tiene banco anche il caso di Chiara Civello, sulla graticola da quando è stato reso noto il cast perché il suo brano era stato proposto a Sanremo Giovani 2010 da Daniele Magro, e quindi non inedito: un precedente pericoloso per il Festival? Mazzi: “Chiara doveva venire nel 2009 con Pino Daniele, che poi decise di portare Silvia Aprile di X-Factor. Lei è la nostra scommessa di quest’anno. Il regolamento in questi anni si è modificato, la clausola degli introiti. In caso di contenzioso, scegliamo sempre la soluzione favorevole agli artisti. Non c’erano estremi per l’esclusione, e noi ne siamo felici”. Pace e bene. Solo non si capisce cosa sia successo fra il 2009 e il 2012 perché la Civello passasse dal tentativo di entrare nei giovani ad accedere direttamente nei big quest’anno. Ma tant’è.
Anche Morando resta sul vago in merito agli interventi di Celentano: “Adriano sarà sicuramente nella prima serata, per le altre navighiamo a vista. Non so nemmeno io se sarò coinvolto direttamente nelle sue performances”.
Anche i giovani non vengono trascurati: “La serata del giovedì è ormai diventata importante, un vero gala, e 4 artisti giovani ne sarebbero stati schiacciati, quindi abbiamo pensato di farli esibire tutti in prime time il mercoledì, migliorandone così la loro visibilità”. Per la cronaca, gli 8 giovani si contenderanno la finale sfidandosi direttamente 2 a 2.
Per Mazzi, è il settimo Festival nella stanza dei bottoni. Di cosa va più orgoglioso? “Il lavoro fatto coi giovani, da dove è uscita gente come Negramaro, Modà, Arisa, Raphael Gualazzi, Malika Ayane”.
Aleggia anche qui lo spirito di Whitney Houston, scomparsa meno di 48 ore fa a Beverly Hills e che fu protagonista nel 1987 di un’indimenticabile performance di All at once (dal vivo, e concedendo un bis storico). Un omaggio ci sarà, è ancora in fase di definizione.
Fino a mercoledì mattina, al solito, in attesa dei dati Auditel, si scateneranno i gufi e gli speranzosi; difficile possa andar male, considerando che sarà proposta la formula collaudata del 2011.
In ogni caso, Morandi, in caso di emergenza, abbandonerà la nave sicuramente per ultimo. Su di lui, almeno, sulla sua serietà, professionalità ed esperienza, possiamo contare.
Lunga vita dunque a Sanremo (e all’Italia).
Andrea Grandi |