“È necessario”, il terzo disco di Diego Mancino, è in uscita martedì 20 marzo 2012 su etichetta YUMA e distribuito Universal.
Le 11 canzoni di “È necessario” sono un manifesto poetico spedito dal futuro per insegnarci il presente, il mestiere di vivere, la lotta per l’amore, la conquista del nostro posto nel mondo.
Perché “Ogni ora è adesso”, perché sono passate le giornate in cui ‘tutto fa sperare’, perché è arrivata “L’estate di domani”.
Il sound di “È necessario” ribadisce il concetto: percorrere la strada del pop prossimo a venire.
Prodotto da Dj Myke (Jovanotti, Fabri Fibra, Calibro 35, Stylophonic, The Bloody Beetroots, Cor Veleno) e Marco Zangirolami (Fabri Fibra, Nesli, Dargen D’Amico, Vacca, Caneda, Ensi, Raige), il disco ridisegna ex novo la mappa del cantautorato.
Dimenticate chitarre acustiche e atmosfere intimiste: l’accompagnamento di due piatti da djing, il minimalismo pianistico di Erik Satie, il groove elettronico di matrice grime, lo sperimentalismo elettronico, il rinomato marchio di fabbrica – voce senza tempo su
melodie senza tempo- accompagnano il nuovo viaggio musicale di Diego Mancino.
Diego Mancino, dopo “Cose che cambiano tutto” (2005) e “L’evidenza” (2008), reinventa se stesso e il mestiere di scrivere musica popolare. Non è più parte di una band, è il membro di una crew; la sfrontatezza dell’hip-hop (mondo che ha conosciuto collaborando
con Fabri Fibra nel brano “Idee stupide” e che ha continuato a frequentare) l’ha liberato dagli stilemi della scrittura, l’ha avvicinato al minimalismo, a scrivere canzoni da ballare, a comunicare un messaggio attraverso brevi, efficacissime frasi.
Diego racconta del disco: “Volevo liberare la mia carica emotiva. Ho scelto di farlo insieme a Dj Myke, il più avanguardista dei musicisti su piazza. Lavorare con un dj ha portato alla luce un nuovo senso del divertimento, mi ha portato in un territorio senza
limiti, in una terra inesplorata dove non ci sono fantasmi che ti sussurrano”.
Riguardo ai testi afferma: “Ho ascoltato a lungo le persone attorno a me. Mentre parlavano di libri. Mentre discutevano. Ho chiesto ai miei amici cosa fosse sexy per loro. Ho pensato all’amore sconfinato che proviamo per quello che ci viene sottratto giorno dopo
giorno: il lavoro, la casa, il diritto di vivere i nostri sentimenti. Ho scoperto una società anarchica, vitale, reattiva, rivolta al futuro. Ho raccontato la disillusione e mi sono aperto al mondo. Ho guardato avanti anziché guardarmi dentro. È un disco che non ho scritto per me, è il disco dedicato a chi non vuole abituarsi alla fine”.
“È necessario” è un album pop in technicolor; meno morbido e vellutato rispetto ai precedenti, è un meccanismo a ingranaggi in cui cronaca, sensualità, gioia, attualità, dolcezza, politica, amore, libertà portano su un nuovo, modernissimo piano di ascolto il concetto di canzone.
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(cs)
24 Gennaio 2012 |