Antipirateria: con la chiusura di Megaupload.com e Megavideo.com importante risultato per lo sviluppo legale dei contenuti digitali In Italia circa 1,7 milioni di persone utilizzavano quello che di gran lunga era il cyberlocker più conosciuto.
Con la chiusura da parte dell’FBI, in collaborazione con il Dipartimento di Giustizia Americano, di Megaupload.com e Megavideo.com, si segna un importante risultato nei confronti della lotta alla pirateria e soprattutto nello sviluppo dei contenuti digitali legali.
In Italia circa 6 milioni di persone utilizzano i cyberlocker e megaupload era di gran lunga il cyberlocker più usato, con circa 1,7 milioni di utenti, contro i 990 mila di eMule. Tra i servizi potenzialmente illegali utilizzati per scaricare musica e altri contenuti digitali, i cyberlocker ricoprono una posizione rilevante, preceduti solo da BitTorrent, con 8 milioni di utenti. Al terzo i servizi di p2p con 1,2 milioni di utenti.
Solo nel 2011, i file disponibili sui principali cyberlocker, segnalati da siti pirata italiani, erano più di 800 mila, con il rischio di generare decine di milioni di download illeciti. Megaupload spesso veniva utilizzato per veicolare copie illegali di album non ancora rilasciati ufficialmente ( pre-release). In Italia per esempio, i due casi più eclatanti di diffusione illecita di materiale non ancora ufficiale, hanno riguardato il brano di solidarietà “DOMANI 21.04.09” Artisti Uniti per l’Abruzzo e l’album di Laura Pausini, “Inedito”.
Dopo i noti blocchi di Pirate Bay e BTJunkie, la chiusura di Megaupload, rappresenta un segnale forte e lancia un messaggio chiaro ed inequivocabile alle altre piattaforme che offrono servizi simili. In Italia il mercato della musica digitale legale nei primi 9 mesi del 2011, ha raggiunto il 23% con un fatturato di quasi 19 milioni di euro ed una crescita, rispetto allo stesso periodo dall’anno precedente, del 17%.
Secondo i dati IFPI a livello mondiale, nel 2010 sono oltre 13 milioni le tracce disponibili negli store digitali legali ed oltre 400 le piattaforme che vendono musica online in tutto il mondo. Esiste quindi un’offerta lecita, ampia e diversificata, messa ancora a dura prova, in Italia in particolar modo, da difficoltà e resistenze culturali ed infrastrutturali, ma soprattutto dal fenomeno della pirateria.
(cs)
20 Gennaio 2012 |