“…. Certo molti di voi avranno avuto la ventura di essere stati ai vari e più o meno riusciti festival che da un po´ di tempo stanno proliferando nella nostra penisola, quello di Palermo come il più recente di Villa Pamphili, ma quest´ultimo di Zerbo è stato per molti versi differente ancora, è stato un vero free festival come nessuno si sarebbe mai sognato potesse accadere anche da noi dove le vecchie consuetudini vogliono che un programma stabilisca prima di tutto quel che poi dovrà succedere, invece qui le regole del gioco sono state rovesciate, il programma ha lasciato posto all´happening l´organizzazione all´improvvisazione, la parola al gesto, la realtà alla fantasia…...”
di Romano Belletti tratto da Ciao 2001 n. 28 del 16 luglio 1972
Dal 16 al 19 giugno del 1972 a Zerbo, paese in provincia di Pavia sulle rive del Po, si svolse la prima edizione del Re Nudo Pop Festival, manifestazione musicale organizzata dall’omonima rivista “alternativa” e di “controcultura giovanile”. Da allora sino alla conclusiva edizione del 1976 al Parco Lambro di Milano quei raduni segnarono la concezione e l’evoluzione dell’aggregazione giovanile nel turbolento periodo degli anni ’70, nel cosiddetto post ’68.
Oggi alla “soglia“ del fatidico anniversario degli “anta” il Comune di Zerbo con il patrocinio della provincia di Pavia, e con la collaborazione storica, artistica ed organizzativa di Vololibero Edizioni (editore del libro Re Nudo Pop ed Altri Festival 1968 1976 di Matteo Guarnaccia) ha deciso di ricordare l’evento che segnò il costume e la storia giovanile italiana. Il piccolo paese in provincia di Pavia, che allora accolse con tanto stupore ma anche affetto un’improvvisa ondata di giovani che si ritrovarono sulla spiaggia del Fiume Po per “stare insieme ed ascoltare musica”, ha deciso di riaprire le porte a chi allora spinse sino a Zerbo.
Il prossimo 18 settembre chi fu, ad ogni titolo, protagonista di quella Kermesse avrà l’occasione di (ri)trovarsi sul “luogo del misfatto” a ricordare e rivivere quei giorni (al netto di ogni malinconia). Ognuno porterà il proprio bagaglio di ricordi: foto, registrazioni, parole e quant’altro serva per testimoniare quei giorni e soprattutto quell’atmosfera, così lontana ma innegabilmente parte del nostro modo di essere.
STIAMO DUNQUE CERCANDO ED INVITANDO TUTTI I PROTAGONISTI DI QUEI GIORNI artisti, pubblico, organizzatori e residenti, ognuno chiamato a fornire il proprio prezioso contributo storico per ricostruire gli eventi e la cronaca di quei tre (favolosi) giorni sul fiume.
Per Domenica 18 settembre sul territorio comunale di Zerbo in un pranzo riservato (con prenotazione obbligatoria) si potranno incontrare alcuni dei protagonisti musicali del festival, scambiare ricordi e chiacchiere su quell’evento.
Inoltre nel bosco accanto alla vecchia “spiaggia” sul fiume dove si svolse la manifestazione verrà allestita una mostra con immagini e foto originali dell’epoca. Verranno esposte anche immagini fornite dal pubblico e dai residenti. Documenti importanti, da tempo custoditi nei cassetti e che per l’occasione verranno mostrati in pubblico (magari per la prima ed unica volta).
Sempre sulla “spiaggia sul Po” nel pomeriggio ci ritroveremo per un breve incontro pubblico con i protagonisti artistici (ad alcuni dei quali verranno attribuiti dei riconoscimenti ufficiali) che tra parole e musica ricorderanno il festival. Inoltre ci saranno altre esibizioni live e presentazione di libri e progetti legati al festival di Zerbo e altri eventi del periodo.
Sarà assicurato un servizio di ristorazione anche sulla spiaggia.
Invitiamo dunque tutti coloro che erano presenti a Zerbo nel giugno 1972 a (ri)presentarsi sui luoghi, pronti a fornire un prezioso contributo storico ed a ricordare ciò che fu e come questo evento si sia “prolungato” nel tempo.
Per prenotare il “Pranzo con i musicisti”, inviare materiale fotografico in forma digitale, ricevere informazioni e accordarsi per ulteriore invio di materiale fotografico (ma anche articoli di giornale ed ogni altro materiale relativo al Festival di Zerbo) vi invitiamo ad usare il seguente indirizzo e mail:
[email protected]
(red)
25 Agosto 2011 |