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Il 30 novembre esce “Ivy” l´album e DVD in un progetto unico della cantante Elisa. Dono da mettere sotto l´albero

Il 30 novembre esce “Ivy” l´album e DVD in un progetto unico della cantante Elisa.
Ci sono cose che ti restano dentro senza che tu sappia spiegartene il motivo, cose che ti appartengono e a cui tu appartieni…E queste sono le canzoni che mi sono rimaste dentro, in un posto dove sono arrivate nella loro essenza e nella loro semplicità. Questo è il posto speciale dove ho attinto, e queste sono alcune delle canzoni che nell’arco di questo tempo si sono depositate qui. E la loro bellezza e la loro forza è simile alle emozioni che trovo nella natura. La forza della semplicità, la forza dell’armonia, della dolcezza e della purezza.
E questo per me è IVY”
.

Con un lavoro intimo e personalissimo martedì 30 novembre, Elisa torna sulla scena discografica con “Ivy”: un progetto a 360 gradi composto da un album ed un dvd, pubblicato su etichetta Sugar. Il cd alterna brani in inglese ed italiano in 17 pezzi tra cover, greatest hits e inediti; racchiuso nel dvd, invece, un particolarissimo docu-film di 50 minuti, girato nel suggestivo scenario di Artesella in Valsugana in Trentino, sotto la regia di Danni Karlsson, in cui è la stessa Elisa a descrivere, tra parole e note, il senso del progetto.
Il titolo conduce al significato più profondo del lavoro. Come l’edera “Ivy” non ha fiori ma è sempreverde, ben radicata a terra, si spinge però verso l’alto ed abbraccia e fa proprio ciò che tocca, così “Ivy” è un concept-album quasi autobiografico dove ogni canzone racconta un frammento di vita reale, schegge di ricordi che rimangono vivi nella memoria, richiamano al passato, ma lo rileggono con una nuova maturità e prospettiva.
“Nostalgia”, primo singolo estratto, indirizza e chiarisce la direzione sonora e artistica intrapresa da Elisa per questo suo settimo album in studio. L’arrangiamento semiacustico arricchito in ogni pezzo dalla presenza di voci bianche e momenti corali si avvale di strumenti basici e “grezzi” come l’organo o l’armonium. Tutto è analogico, senza il minimo utilizzo del digitale: la produzione resta così sempre pulita, lucida e luminosa, come un vestito musicale cucito al meglio attorno alla particolare vocalità dell’artista.
Ogni dettaglio è voluto e curato e, come per la scelta dello stesso titolo, molta attenzione è concentrata sulla ricerca delle parole, del significato che veicolano e del suono che producono. In alcuni casi l’utilizzo dell’inglese contribuisce a conferire dolcezza e leggerezza a espressioni che si incontrano con sentimenti forti e “pesanti”: è il caso di “Ivy”, più vicino ad un suono che ad una parola, è il caso di “Lullaby”, una ninnananna “potente”, è il caso di “Nostalgia”, non rimpianto ma senso di vita e speranza.
Con i suoi 17 brani, “Ivy” si presenta come l’album più lungo tra quelli finora pubblicati da Elisa, compreso il greatest hit “Soundtrack ´96-´06”. Un progetto completo che racchiude l’italiano, l’inglese ed il francese, cover che spaziano da “1979” degli Smashing Pumpkins a “Ho messo via” di Ligabue da “I never came” dei Queens of the Stone Age a “Pour que l´amour me quitte” di Camille, e duetti sorprendenti con Fabri Fibra e Giorgia. Tre gli inediti: “Nostalgia”, “Sometimes Ago” e “Fresh Air”, tutti scritti e composti dalla stessa Elisa, che nel primo si avvale della collaborazione musicale di Andrea Rigonat; dieci rivisitazioni di suoi grandi successi: “Lullaby”, “Ti vorrei sollevare”, “Una poesia anche per te”, “Qualcosa che non c’è”, “Rainbow”, “Gli ostacoli del cuore”, “Anche tu, Anche se (Non trovi le parole)”, “It is what it is”, “Eppure sentire (Un senso di te)”, “Forgiveness”. La produzione artistica di tutto il lavoro è curata personalmente da Elisa, e la registrazione del nuovo album ha coinvolto, oltre agli ospiti Rita Marcotulli e Mauro Pagani, i componenti storici della sua band e Simone Bertolotti tastierista che ha suonato il piano e il glockenspiel. Il risultato è un lavoro nel quale Elisa ha saputo far sua ogni singola composizione; un lavoro che ha seguito l’istinto del momento e che, nella sua varietà, rispecchia il suo mondo sia nei brani editi (la maggior parte dei quali ha mantenuto inalterata la sua struttura base), che in quelli già conosciuti. Ma l’album è solo metà di un progetto in cui una parte importante è costituita dal video. Nel docu-film di 50 minuti Elisa parla della musica, delle canzoni, dell’album, delle emozioni che hanno caratterizzato il suo percorso artistico, in un viaggio che ripercorre le tappe di questa opera. Il tutto arricchito da live registrati proprio nel percorso di arte e natura di Artesella in Trentino, sotto la regia di Danni Karlsson. I live sono: “Ti vorrei sollevare”, “Fresh Air”, “Sometime Ago”, “It is what it is”, “Gli ostacoli del cuore”, “Lullaby”, “Una poesia anche per te (Live goes home), “Qualcosa che non c’è”, “Eppure sentire (un senso di te)”, “Nostalgia”, “Forgiveness”, “Rainbow”.

TRACKLIST

Nella tracklist di “Ivy”, l’apertura è affidata a “Lullaby”, il brano del 2003 contenuto nel cd singolo “Almeno tu nell’universo”. Qui la forza del testo che parla di voglia e dovere di libertà si scontra con la dolcezza del suono. Come in una ninnananna dalla melodia rasserenante, la musica va oltre le parole “And first of all we were born to be free / And as far as / I can see / There is one way this could be…And so me/ I´ll fly, I´ll fly / Just like a lullaby”.

“Sometime Ago” è il primo inedito che si incontra nell’ascolto, con testo e musica di Elisa. Un dialogo aperto e a posteriori con una persona scomparsa, suo nonno, che le ha lasciato una grande eredità. E, come una fonte di energia che si rigenera da sola, la conoscenza e la vita si tramandano di generazione in generazione “You can go / You can go / I’ll be fine /Yeah, I’ll be fine / You can go /I’ll be fine / Just fine”. La musica energica sottolinea la robustezza del testo. Qui si scorge una vicinanza con “Una poesia anche per te”, altro brano presente in “Ivy”, dedicato alla famiglia, il cui titolo nella sua versione inglese è “Life goes on”.

Una ballata delicata e quasi sussurrata è, invece, “Fresh Air”, secondo inedito. Le voci bianche molto accentuate ed il pianoforte in primo piano creano l’atmosfera quasi ovattata di questa “boccata d’aria fresca” che Elisa ha scritto appena ventenne nel periodo colorato, intenso ed introspettivo del suo trasferimento a Londra quando, pubblicato con successo il suo primo album, la vita le aveva regalato il suo sogno ma le aveva tolto l’amore “Some fresh air, to breathe in / take a chance, have a dream / a safe ground where I can lay down / and just count on what I´ve found”. Testo e musica di Elisa.

Scritto da Elisa sia nella musica che nei testi, “Ti vorrei sollevare” è stato il primo singolo di “Heart” (2009). Il pezzo ha ottenuto il “Digital Songs Platino”, premio assegnato ai brani che hanno venduto almeno 30.000 copie digitali. Il brano, uscito poco prima della nascita di sua figlia, nella sua versione originale è stato interpretato con Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro. Qui Elisa interpreta il brano da sola, accompagnata dalla coralità delle voci bianche.

“Una poesia anche per te” è ancora un brano dedicato alla famiglia, singolo dell’album “Pearl Days” del 2005. La canzone originariamente ha avuto due versioni, una italiana, dedicata a suo nonno, ed una inglese, “Life Goes On” (in italiano "La vita va avanti"), dedicata più in generale alla sua famiglia, un richiamo all’inedito “Sometime Ago”.

In “Nostalgia”, terzo inedito e primo singolo estratto da “Ivy”, si cerca di trasformare tutto ciò che è brutto e doloroso in qualcosa di migliore. Seguendo il crescendo del pezzo che si apre nel ritornello ad un ritmo più incalzante, la parola “nostalgia” si trasforma da sentimento di rimpianto in reazione e speranza, ed è proprio la canzone, la musica, a dare forza all´insieme:“And we´ll turn into a radio song. We´ll forget those red eyes and silly alibis we´ll say life is a song and it’s one you could whistle and dance to it dance to it dance to it dance to it...”, esorta il testo scritto dalla stessa Elisa, autrice insieme ad Andrea Rigonat anche della parte musicale. “Nostalgia” è oggi per Elisa ciò che nel 1986 la canzone “1979” ha rappresentato per gli Smashing Pumpkins.

“Qualcosa che non c’è” è il singolo inedito del greatest hits “Soundtrack ´96-´06” che con le 600.000 copie è stato premiato con il “disco di diamante”. “Ho scritto sul quaderno "io farò sognare il mondo con la musica", dice il testo di uno dei brani più personali ed intimi della cantautrice, autrice di testo e musica.

Le numerose versioni di “Rainbow”, sottolineano la grande vivacità creativa di Elisa. Oltre a quella originale, contenuta nell’album “Then Comes the Sun” del 2002, la canzone, dedicata alla sua migliore amica, è stata riscritta in una versione acustica molto simile a quella contenuta in “Ivy” per il tour dell’album Lotus (2003) e reincisa nella raccolta Dancing (2008), per il mercato americano. Il brano ha fatto parte della colonna sonora di Melissa P., film di Luca Guadagnino del 2005.

“Gli ostacoli del cuore” è un altro degli inediti di “Soundtrack ´96-´06”. Nella sua versione originale il brano era cantato da Elisa insieme a Luciano Ligabue che, per la prima volta, aveva scritto testo e musica per un altro artista. Per Elisa, invece, è stata la prima volta con un brano scritto e composto da qualcun altro. Nella versione di “Ivy”, la cantautrice interpreta da sola la canzone.

“1979” degli Smashing Pumpkins è la prima cover presente in “Ivy”. La scelta di un pezzo della band di Chicago sottolinea l’anima rock dell’artista di Monfalcone. Il brano, scritto e composto da Billy Corgan, parla del mondo degli adolescenti e di quel periodo della vita di divertimento, ma anche tormento. Nel testo “Nostalgia” è molto vicina a “1979”, che Elisa canta in maniera affascinante e coinvolgente.

In “Pour que l’amour me quitte” di Camille si concretizza il duetto con Giorgia, nato virtualmente nel corso del Heart Alive Tour 2010. Il pezzo, apparentemente una ninnananna francese, nasconde sotto le sue soffici note, un testo molto duro. Nell’incisione, oltre ad una costante presenza di voci bianche, anche, in apertura, la voce della piccola Emma, primogenita di Elisa.

“Anche tu, Anche se (Non trovi le parole)”, estratto da “Heart” (2009) vede per la prima volta la voce di Elisa accanto a quella di Fabrizio Tarducci, in arte Fabri Fibra. Il particolare arrangiamento del pezzo (uno dei pochi in cui Elisa ne ha modificato proprio la struttura iniziale), con l’inserimento del rap efficacemente martellante di Fibra ed i morbidi cori delle voci bianche nella parte finale, ha evoluto la composizione originale in una maniera talmente indipendente da deciderne un titolo diverso. Il testo è stato scritto da Elisa e Fabrizio Tarducci, mentre le musiche sono della stessa cantautrice e Andrea Rigonat.

“It is what it is”. Testo e musica ancora di Elisa. Con il suo ritmo incalzante, aggiunge tensione al disco. C’era sempre stata l’idea da parte di Elisa di riarrangiarla in acustico.

“Eppure sentire (Un senso di te)” è il terzo singolo scritto da Elisa con il testo in italiano, dopo “Luce (tramonti a nord est)” e “Una poesia anche per te”. Il pezzo, pubblicato nella raccolta “Soundtrack ´96-´06” alla fine del 2006, era stato scritto dalla cantautrice, insieme a Paolo Buonvino, per il film “Manuale d´amore 2 (Capitoli successivi)” di Giovanni Veronesi.

Con “Ho messo via”, Ligabue torna presente in “Ivy” con una coinvolgente interpretazione di Elisa che, in questa versione fa propria la ritmica della batteria. Una ballad dolcemente malinconica che la sua brillante vocalità dipinge in maniera molto sentita. Un bilancio per i trentenni, un ricordo di tutto ciò che è passato ma che molto probabilmente neanche si vorrebbe riavere e, soprattutto, un’ammissione di tutto ciò che non si riesce a mettere da parte. Il brano composto nel 1993 viene ora sussurrato in un connubio perfetto tra voci e atmosfera rimanendo sempre attuale.

“I never came” dei Queens Of The Stone Age è stata scelta da Elisa perché colonna sonora di un momento speciale e fondamentale della sua vita. Nell’intero brano domina la voce dell’artista che interpreta con acuti brillanti la potenza del testo “Chained together from the dawn to dusk / Can´t call it leavin, cause it´s just / I never came..”.

Chiude l’album “Forgiveness”, brano tratto da “Heart”. Il testo, scritto da Elisa, è stato molte volte associato ad una poesia personale ed esplicita, che parla di dolore e perdono. Il potere che ha il perdonare rende più´ liberi di lasciare andare l´odio e la rabbia. Un messaggio positivo che rispecchia in pieno il suo carattere.

(red)

(26 novembre 2010)

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