Le federazioni che rappresentano la maggior parte delle case discografiche italiane, FIMI, federazione industria musicale italiana e PMI, produttori musicali indipendenti, hanno espresso oggi forte sorpresa e contestuale rammarico a fronte di nuove notizie che confermerebbero che il blocco dei passaggi radiofonici delle novità sarebbe stato modificato limitandolo alle sole novità italiane e non più anche a quelle internazionali.
"Siamo colpiti da questa notizia e ci auguriamo che non sia vera ma purtroppo le conferme che ci giungono dalle aziende discografiche sono precise e le radio nazionali avrebbero assunto una nuova posizione che colpirebbe solo la musica italiana" afferma Mario Limongelli, Presidente di PMI, l�organizzazione che rappresenta oltre cento etichette indie italiane.
Per Enzo Mazza, presidente di FIMI, l�atteggiameno dei network è molto grave: "ogni radio ha una giusta autonomia editoriale ma dire alle imprese che i broadcaster avrebbero deciso di passare le novità internazionali ma non quelle italiane è sconfortante, soprattutto se pensiamo che nel nostro Paese la musica italiana rappresenta oltre il 50 % del venduto e questo atteggiamento è gravemente dannoso della produzione nazionale e degli artisti".
Sia FIMI che PMI invitano i network a cessare tale pratica discriminatoria che nulla ha che fare con eventuali constrasti sui diritti connessi in atto tra la radiofonia e il settore discografico.
(red)
3 giugno 2010
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