Il Festival di Sanremo, dopo le vittorie dellŽultima edizione, si conferma ancora di piuŽ un festival legato agli interessi dei reality musicali e dei programmi e dei personaggi televisivi legati a Rai e Mediaset allontanandosi sempre di piuŽ dalla ricerca e innovazione fatta dalla disocgrafia del nostro paese, che esce dopo il Sanremo 2010 fortemente penalizzata.
Dopo le scelte tutte a favore dei personaggi tv, che tra lŽaltro hanno fortemente penalizzato una carica innovativa portata avanti da una pattuglia di interpreti femminili di grande valore, tutte compeltamente ignorate, è oramai inderogabile un programma settimanale in Rai, tv e radio, ma anche nei grandi canali privati come Mediaset, sulla musica indipendente italiana che promuova tutte le nuove produzioni e i nuovi artisti del nostro paese. AudioCoop, il coordinamento nazionale di discografici indipendenti che rappresenta oltre 120 marchi della nuova scena musicale italiana, conferma lŽassenza tra i selezionati di giovani artisti provenienti da quella che comunemente viene definita "gavetta", ovvero quelle centinaia di cantautori, band e interpreti provenienti dagli stili piuŽ diversi come il rock, il rap, la nuova canzone dŽautore, il folk dialettale, lo ska, che ogni sera riempiono con successo la programmazione dei live club italiani.
EŽ ormai evidente a tutti gli operatori del settore, dopo questa ultima edizione del Festival di Sanremo, che esistono due realtà che viaggiano su traiettorie divergenti e questa è la causa reale della crisi che soffoca uno dei settori più rappresentativi del "made in italy". Si rende quindi ora più che mai necessario un intervento delle istituzioni e degli enti preposti alla tutela del patrimonio creativo italiano, per cercare di salvaguardare anche con leggi e iniziative ad hoc, anche in Rai, con programmi settimanali specifici, e sui media, con le quote in radio e tv a favore della nuova musica italiana, come proposto da piuŽ parti, per il futuro stesso della musica italiana, che non può certo essere a totale appannaggio di programmi Rai e Mediaset, che utilizzano sempre le stesse aziende multinazionali per la parte discografica, che non hanno alcun interesse a tutelare e valorizzare un repertorio artistico considerato "local" e minoritario rispetto ai progetti internazionali.
NellŽAnno della Biodiversità - anche culturale e musicale - il Festival di Sanremo ha così dato il primo segnale esattamente opposto con grave danno per la quasi totalità delle produzioni nazionali e regionali. Si segnala inoltre la delusione per lŽassenza, al contrario di anni precedenti, tra i big e i giovani di un alfiere del pop rock indipendente italiano, oramai pilastro della musica del nostro paese da un ventennio, e di alcuni nomi di artisti dialettali di grande rilievo, ai quali non viene garantita la porta di accesso a Sanremo, ma sono capaci di portare la nostra musica allŽestero con un grande ritorno per il nostro paese, e di alcuni tra i nomi di rilievo di una nuova ondata della canzone dŽautore e del rap che sta incontrando il favore delle nuove generazioni. Tutti esclusi perchè hanno la grave colpa di non essere artisti allevati nella fattoria omolgata dei reality musicali.
AudioCoop cheide che a titolo di risarcimento la Rai simpegni fin da ora ad offrire almeno una serata televisiva di musica indipendente in occasione del prossimo Mei 2010, il Meeting degli Indipendenti che si terrà a Faenza dal 26 al 28 novembre ed è il piuŽ improtante raduno indies dŽItalia, in occasione delle premiazioni del Premio Italiano della Musica Indipendente per valorizzare con forza chi lavora al futuro della musica del nostro paese.
(red)
(22 febbraio 2010) |