In occasione della ricorrenza del trentennale dalla nascita, mercoledì 19 novembre 2008, alle ore 20.30, la Fondazione Floriani celebra gli importanti risultati ottenuti in questi anni di attività all’Auditorium di Milano, con l’eccezionale concerto benefico di Alexander Lonquich. La serata sarà la prestigiosa conclusione di un simposio internazionale dal titolo “Prendersi cura delle fragilità: Continuità Assistenziale nel III Millennio” realizzato dalla Fondazione Floriani il 18 novembre 2008 presso l’Università degli Studi di Milano, alla presenza di importanti figure in ambito scientifico. Artista in grado di unire passione e stile a una straordinaria tecnica, Alexander Lonquich è una delle figure più originali della scena pianistica internazionale. Nato a Trier, in Germania, si è rivelato per la prima volta al grande pubblico in Italia nel 1977, come vincitore del concorso Casagrande dedicato a Schubert. Ha intrapreso poi una carriera che lo ha portato a esibirsi in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei: Berlino, Vienna, Parigi, Londra, Amsterdam, Madrid, Roma, Milano a fianco di importanti direttori. Partecipare al recital di Lonquich significa anche sostenere la Fondazione Floriani. Significa aiutare le famiglie coinvolte a convivere con una situazione difficile, per consentire alla persona cara di terminare la propria vita dignitosamente, senza sofferenze, circondata dalle cose e dagli affetti che più ama. La Fondazione Floriani è nata nel 1977, la prima nel nostro Paese, grazie ad una donazione di Virgilio e Loredana Floriani, con l’obbiettivo di diffondere e applicare, nel paziente in fase terminale, le Cure Palliative, quelle cure cioè che affrontano tutti gli aspetti della sofferenza del malato: quello fisico, quello psicologico e quello sociale. Il Concerto prevede un programma dedicato all’ultimo Chopin, autore tra i più amati sia dal pubblico che dall’artista. Suo elemento distintivo, infatti, è l’attenzione con cui ricerca il dialogo diretto con il pubblico, che nasce proprio dal desiderio di restituire spessore emotivo anche a repertori spesso ascoltati. E’ così che Alexander Lonquich ci permette di rileggere insieme, con sempre rinnovata curiosità, le più suggestive pagine del grande repertorio classico. (red) (30/09/08)
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