La nuova voce del rock-blues americano arriva in Italia per due date
SABATO 19 GENNAIO 2008– MILANO – ROLLING STONE DOMENICA 20 GENNAIO 2008 – ROMA – STAZIONE BIRRA Nella tradizione di Woody Guthrie, Allman Brothers, Bob Dylan, Steve Earle, Joe Ely colpisce nel segno il nuovo talento della canzone d´autore rock. Special guest: LIAM GERNER Per la quasi totalità delle riviste specializzate, Mescalito, l´album d´esordio su etichetta Lost Highways di Ryan Bingham, è uno tra i lavori più entusiasmanti degli ultimi tempi. Addirittura una leggenda come Joe Ely si è scomodata con parole importanti: "le sue storie sono un pugno allo stomaco e fanno intravedere che siamo vicini alla verità suprema”. Musicale immaginiamo noi…
In Italia i critici di Buscadero, Jam, Rockerilla, Mucchio e altre testate, sempre molto attente e allo stesso tempo snob sui giovani volti del blues e derivati, si sono lanciati in elogi di rara enfasi e paragoni musicali da vertigine, disturbando niente meno che Woodie Guthrie e il primo Bob Dylan.
RYAN BINGHAM conosce benissimo parole come dolore, sacrificio e sofferenza. Ha provato queste emozioni già da adolescente, sballottato tra paesi sperduti della periferia e cittadine del West Texas e del New Mexico, anni duri nel ranch di famiglia e nel circuito dei rodeo che dal Texas si muovevano nel Sudovest degli Stati Uniti.
A 17 anni Bingham riceve in dono una chitarra e si crea la propria formazione musicale con lunghi ascolti di Bob Dylan, Bob Wills, Marshall Tucker Band, Texas Country e Mariachi Music. Esce con alcune pubblicazioni indipendenti, riceve il plauso anche da parte di Terry Allen e Patty Griffin finchè arriva al debutto su Lost Highway Records con “Mescalito” (in Italia distribuito Universal), primo “vero” album, prodotto da Marc Ford (Black Crowes, Ben Harper Band).
“Mescalito” è un album al fulmicotone, dal blues tinto di Rolling Stones di “Take It Easy Mama” al Mariachi con “Boracho Station”, fino a ballate toccanti come “Southside Of Heaven”, “The Other Side” e “Long Way From Georgia”, canzoni popolari (“Dollar A Day”) e ancora “Ghost Of Travelin’ Jones” dedicata a Greg Gorman, leggendario cantautore di Luckenbach. (red) (18/01/08)
|