Ammetto di essere una di quelle – poche- persone che non sopportano lo strano mondo dei talent e i suoi meccanismi insiti. Credo nel furgone caricato con strumenti anche per pochi centesimi – o, visti i tempi, gratuitamente, il più delle volte. Do spesso la colpa ai vari inscatolatori musicali alla crisi discografica italiana. In fondo però, tu che colpa ne hai? Hai partecipato e ti è andata bene!
La prima volta non si scorda mai, usando un’espressione volutamente forte. La prima volta non la scorderò di sicuro. Non sono una tua fan, anzi mi indisponeva proprio il tuo faccione su ogni canale e rivista. Non amo il gossip cantato. Questi sono miei limiti, lo ammetto pubblicamente. Sono arrivata al Forum, anzi siamo arrivati io e i miei pregiudizi ben ancorati alle scapole. Temevo di sentirmi spaesata, una befana tra adolescenti in crisi di nervi. Vedo bambini, ragazzine in crisi ormonale adolescenziale, ma anche stuoli di coetanei fasciati in testa, quasi che portare la bandata targata con il tuo nome sia un nuovo status symbol- il primo era il taglio di capelli come il tuo. Gruppi di ragazze e gruppi di ragazzi, cosa insolita anche se qualche malfidente commenterebbe in modo poco garbato mettendoci in mezzi carri e buoi dei paesi suoi.
Ho adorato il tuo non presentarti su tacchi improbabili e vestiti super-strizzanti per ambo i lati. Se fossi una scarpa saresti un biker. L’abito non fa il monaco, hai tenuto a sottolineare. L’abito non fa il monaco, tengo a ribadire. Sei Performer nata (che te ne frega della signorilità) più di tante tue colleghe attempate o meno, in questo assurdo panorama musicale italiano, dove anche una Pausini si definisce una rocker. Il divario che si pone, fidati, cara Emma, è netto. Nulla togliere a Laura e alla sua lunga gavetta sulle spalle di tale Marco che se ne andò per non tornare. Nulla da toglierle dicevo, ma forse sei più rocker tu che non ti celi dietro finto perbenismo- pane al pane e vino al vino, come piace a me. Proprio perché, anche a me, piace essere diretta ti dirò solo questo: Emma, la tutina spaziale in domopak argentata no, per favore no! Sembravi l’alieno di Bonolis con tratti femminili addolciti.
Ho trovato la capacità di coinvolgere Nesli prima e i Modà parte bis, dopo, una scelta insolita – forse perché mi aspettavo o temevo Amoroso e Moreno che, perdona la franchezza, mi avrebbero fatto abbandonare il concerto seduta stante.
Il tuo primo Forum, te ne rendi conto? La prima volta non si scorda mai e a pensarci bene è stata una prima volta per entrambe. Tu su quel palco, io sotto a vedermi un live di una ragazza uscita da un (due) talent. Lo ammetto pubblicamente, su Calling You ho detto a gran voce “Oh, finalmente una che la sa cantare come Javetta (Steele, nda) comanda!”. Alzo la mano e rispondo anche al capo di accusa – dedica mentale: La mia felicità e L’Amore non mi basta sono state saette cerebrali ben scoccate. Diciamolo chiaramente il mio – forse devo chiedere venia - si era già insinuato su La Fine di Nesli. Non sarà la prima a comprare il disco in uscita, a farmi ore di coda per un posto in prima fila, ma sicuramente ho iniziato a portarti rispetto per la grande interprete – nascente autrice, mi pare di capire – che sei.
Lo schiaffo morale è arrivato a mano tesa e ha accarezzato la mia guancia, ma ammetto i miei errori. Rispondo alla tua domanda implicita, sono una signora pur portando sempre gli stivali. Cara Emma, sei più signora tu con un paio di biker che una coscia con farfallina in bella vista - ma questa è un’altra storia. Concludo dicendo: per me è sì - ma questo è un altro format che si chiama vita reale, che poi se ho capito un minimo come sei fatta, magari mi risponderesti anche con un cantato #Ecchisenefrega.
Elena Rebecca Odelli
21 novembre 2013 |