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MARIO BIONDI |
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MARIO BIONDI: "UN ONORE ESSERE INVITATO AL FESTIVAL" |
Debutta al Teatro Regio di Parma domani il tour “I love you more – Live”, protagonista Mario Biondi, la voce rivelazione dell’anno, l’artista artefice del ritorno ai vertici delle classifiche italiane della musica jazz e soul.
Mario Biondi, dopo l’enorme successo di pubblico ottenuto con il doppio cd Live “I Love You More”, si esibirà con la Duke Orkestra, un’orchestra di 23 elementi, nel prestigioso Teatro Regio di Parma con tre concerti previsti il 31 gennaio, il 1 febbraio e il 2 febbraio 2008.
Il repertorio proposto, rappresenta un viaggio attraverso la musica di gran classe, basti ricordare brani come Close To You di Burt Bacharach o Just The Way you Are di Billy Joel, riproposta come omaggio ideale alla storica versione interpretata dal grande Barry White; gli inediti Rebirth, MoonLight in July e I Love You More, title track dell’album, firmata dallo stesso Mario Biondi. Un autentico tributo alla musica di qualità proposto da un artista che conferma di essere uno dei nuovi grandi protagonisti del panorama musicale Italiano e Internazionale.
Questo disco è frutto di una lunga tournèe in giro per i teatri e i templi d’Italia. Raccontaci le emozioni delle ultime date al Teatro Smeraldo. "Potremmo tranquillamente dire che abbiamo chiuso in bellezza! Sono state due date molto emozionanti, con un pubblico caldo, attento e partecipe. I love you more live, è la fotografia del primo importante tour di Mario Biondi, per me un sogno si è realizzato". E’ vero che Pippo Baudo ti ha invitato al festival di Sanremo anche quest’anno? "Sì, è stato un grande onore ricevere la sua telefonata e ancora di più mi ha lusingato il suo invito, per il quale gli sono grato. Spero di poter accettare in una prossima edizione". Qual è secondo te è un autore di qualità al momento? "Italiano: Mario Venuti straniero, Peter Cincotti". Parlaci di I Love You More.. Cosa rappresenta per te? "Un progetto sognato e voluto nel quale mi sono messo in gioco totalmente, non solo come musicista. Ho partecipato alla produzione del disco, una cosa che mi piace particolarmente fare e che vorrò sviluppare sempre più in futuro". Che rapporto avevi con tuo padre musicista? Che consigli ti dava? "Avevo con lui un rapporto di grande rispetto e stima, mi ha insegnato a lavorare seriamente, a non tralasciare mai nessun dettaglio e che l’umiltà, l’educazione e la correttezza, stanno alla base della vita". Com’è nata la tua passione per la black music (Al Jarreau, Bill Withers, Isaac Hayes e Donny Hataway)? "Ho ascoltato davvero tanta musica e mi sono rispecchiato in questa, trovando quello che realmente mi apparteneva".
Quale il tuo idolo musicale in assoluto? "Non ne ho uno solo, ne amo davvero tanti…". Come mai ti sei trasferito a Reggio Emilia? Cercavi fortuna? "Ci sono cresciuto da bambino insieme alla mia famiglia e quando ho deciso di andare via da Catania, ritornare lì, dove avevo già un legame, mi è sembrata la cosa migliore". Perché hai deciso di collaborare con artisti dance del calibro di Dj Fargetta? "Perché la dance mi diverte!!". Luca Garavini |
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