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MIKA |
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MIKA - FOLGORATO SULLA VIA DEL POP |
Fino alla fine sembrava avesse un problema alle corde vocali, poi l’allarme è rientrato e il concerto è andato via liscio. Mica Penniman in arte Mika, il fenomeno libanese nato a Beirut e trapiantato a Londra dall’età di otto anni è comunicativo e si presta volentieri alle domande dei giornalisti in occasione della sua performance di ieri all’Alcatraz (evento così atteso da causare tre spostamenti di venue), e si abbandona a racconti di particolari inediti della sua vita. Costretto ad abbandonare il Libano a causa della guerra e del rapimento del padre banchiere, già da scolaro in Francia ha incontrato problemi per il suo modo di vestire eccentrico: un gusto nel vestire che mantiene tuttora, perché si presenta in pantaloni fluo turchesi ed un numero imprecisato di monili-giocattolo al collo. Comunque il piccolo Mika fa spallucce ai pregiudizi e si trasferisce con la famiglia (padre, madre e quattro fra fratelli e sorelle) a Londra, dove trova un ambiente fertile per sviluppare la sua arte. All’ombra del Tower Bridge intraprende la carriera musicale e si iscrive alla Royal College of Music di Londra, una delle migliori scuole inglesi per musicisti classici, che abbandona perché folgorato sulla via del pop. Compone giovanissimo Grace Kelly, (“la prima canzone che ho scritto” conferma Mika) e in breve tempo tutte le altre canzoni che compongono il suo primo album, “Life In A Cartoon Motion”, che in otto settimane ha sfiorato il milione di copie vendute nel mondo. Ma questo è solo il punto d’arrivo... All’inizio le discografiche rimbalzano Mika perchè lo considerano o “troppo orientato al pop” oppure troppo poco indipendente. “Mi sono ritrovato in una no man’s land (una terra di nessuno, ndr) – racconta - e non c’era spazio per me. Le case discografiche al giorno d’oggi non sono interessate a coltivare la carriera dei giovani artisti perché vogliono stare sul sicuro e sul convenzionale”. Non gli pesa nemmeno essere accostato a quel “dio in cielo” di Freddie Mercury, non fosse altro perché “è un’abitudine fare paragoni fra artisti”. “Comunque – continua – sono fortunato ad essere confrontato con artisti che mi piacciono”. ”Mio papà era molto ricco e con la guerra ci siamo dovuti trasferire”. Non avendo avuto un’infanzia tradizionale “non ho nemmeno avuto un albero sotto cui ha dato il mio primo bacio” ma questo a Mika non importa perché forse una sola patria gli sarebbe stata stretta. La sua sessualità? “Non ne voglio parlare della mia vita privata, dico soltanto che ho ventitre anni ed ho bisogno di paletti e di difese per poter fare quello che voglio, cioè il cantautore”. (Luca Garavini) (13/04/07) |
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