Gli 8 (!!!) musicisti sono: John Pugh (batteria), Nic Offer (voce), Allan Wilson (Percussioni, fiati), Mario Andreoni (chitarra), Tyler Pope (chitarra, tastiere), Justin Vandervolgen (basso, sound engineering tweaksingegneria del suono), Dan Gorman (percussioni, fiati), and Jason Racine (percussioni).
Il loro nome si pronuncia come ognuno meglio crede, con tre suoni che si ripetono, ad esempio:
chicchicchic, powpowpow, uhuhuh e molte altre interpretazioni.
Si sono formati dopo un tour nel ’95, dall’incontro dei Popesmashers and Black Liquorice, due band punk. Insieme sono arrivati a quella miscele punk-disco-funk , che sembra ora denominare i !!!.
Gli otto membri sono infatti cresciuti suonando punk e musica sperimentale, ora, insieme, si sono trovati pian piano a capire di volere suonare musica che faceva ballare .Questo non significa che sono punk o funk, sono entrambi e sono indefinibili.
Escono nel 2001, dopo anni di singoli, con “!!!” album omonimo, ora finalmente, nel giugno 2004 usciranno con “Loden Up Now”.
Ecco l'intervista a:
John Pugh, il batterista. Qual'è il vostro metodo di comporre canzoni? Jammando, suonando in diversi posti, fare provare alle persone direttamente, capendo la loro reazione. A volte è molto difficile tradurre questa energia live in un disco, come altre volte è difficile rendere in un live set i suoni dell’album.
L’album è quindi necessariamente diverso? Nel live è facile tenere alta l’energia e l’attenzione delle persone, l’album diventa per le caratteristiche proprie registrando, più tranquillo, riflessivo e personale.
Siete molti musicisti (8), alcune canzoni sono anche molto lunghe, come riuscite a incanalare tutto in armonia? Si compete sempre per la supremazia in un certo senso ma poi suonando è come si si formasse un'unica mente che suona. Tutti camminano insieme verso un obiettivo.
A volte è difficile maneggiare una canzone lunga di nove minuti come ad esempio “Me and Giuliani…”
Pensate mai a chi ascolta, mentre componete? E’ nostra responsabilità pensare a chi ascolta, facciamo musica, vogliamo fare buona musica.
Abitate anche molto lontani tra di voi, da Sacramento a New York, che differenza intercorre tra la grande e la piccola città? Anche vivendo in una piccola città, si è stimolati verso una ricerca, a tentare di fare musica diversa, se fai la stessa cosa in una grande città, però nessuno ti giudica.
Avete dichiarato di essere annoiati dalla maggior parte dei dischi che vengono pubblicati, il vostro invece… Fare un album tutto bello è difficile.
Quando abbiamo finito l’album, avevamo molte canzoni e molto varie. La maggior parte degli album sono composti e ogni canzone sembra generare quella dopo. Nel nostro caso abbiamo tentato di dare ad ognuna vita propria, come se potesse esistere da sola.
L’incontro tra un DJ e dei musicisti è fonte di nuove idee, ma a volte sono due mondi senza la stessa lunghezza d’onda. Voi come gestite questo incontro di diverse menti? Il Dj è una persona che manipola la musicae tramite questa sua capacità e capace di creare le reazioni fisiche delle persone.
Era importante per noi che ci fosse un esperto che potesse creare le condizioni per ottenere il nostro scopo, una musica ballabile.
Spesso c’è questa divisione tra questi due mondi, anche in America, ma non ci interessa molto.
I tre punti esclamativi, come ci siete arrivati, perché avete scelto qualcosa che poteva anche creare dei fraintendimenti? Così, l’abbiamo pensato così.
E poi secondo noi da un appeal molto internazionale.
Le vostre radici? C’è molto degli ’80 e molto altro nell’album… Le mie sono più che altro punk, ma proveniamo tutti da ambienti molti diversi, funk, rock…
Il vostro rapporto con il web? Comunicare con chi ci segue è vitale, diciamo che curiamo i nostri “affari” tramite internet…
La tecnologia ha aiutato tutto, anche la musica potendola registrare e modificare e inviare e via dicendo…
Con chi vi piacerebbe collaborare? Mah ci sono molti produttori e musicisti che stimiamo, diciamo un nome fra i tanti Neptunes, hiphop…
(Paola Andreoni) |