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FERGIE |
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THE POP DUTCHESS |
E' arrivato il momento per Fergie di spiccare il volo da sola senza l’ausilio delle ali protettive dei suoi Black Eyed Peas. La voce femminile della formazione losangelina tenta la sorte e punta tutto su se stessa. Sexy, provocante, una voce killer portata sul palcoscenico da un corpo sinuoso, questi i fattori principali della sua immagine. Da sola, con la benedizione della sua band, e la produzione del fido Will.I.Am. Il confronto è scontato, ma questa è il destino. Fergie debutta e subito si scontra con altre degne rappresentanti della scena musicale femminile: Beyonce e Christina Aguilera. Un’agguerrita sfida che si consumerà nelle chart di tutto il mondo. E con questa sono tre. Si proprio così la terza metamorfosi importante delle sua vita professionale. Dopo aver calcato i palcoscenici con il trio Pop Wild Orchid (composto con Renee Sands e Stefanie Ridel), un progetto durato due album, il passaggio ai BEP fino all’esordio come solista e la riscoperta del grande schermo. Il gioco adesso si fa interessante e lei deve estrarre tutti gli assi nelle manica e vincere la più importante sfida della sua carriera. A Fergie gira tutto a ‘gonfie vele’, anche nella vita privata la love story con l’attore Josh Duhamel vive un momento felice, nonostante la costante e pressante intrusione dei media. “The Dutchess”, questo il titolo del disco, è la sintesi di un lavoro molto personale, la trasposizione in musica di alcuni dei momenti fondamentali della sua vita, tratti da un diario di 500 pagine scritto negli ultimi intensi anni trascorsi in giro per il mondo ad intrattenere milioni di persone. E lei stessa a confermare questa ipotesi affermando “Con questo disco, il mio primo progetto solistico, desidero mostrare il lato più spirituale di me stessa. La Fergie che normalmente non si riconosce nei BEP…Qualche anno fa ho scritto un diario personale sulla mia vita, circa 500 pagine, e buona parte di quei pensieri sono stati estrapolati e trasferiti in queste canzoni. Sono molto fiera di questo disco”. Ascoltando in anteprima qualche tracce di “The Dutchess” si percepisce come un lavoro delicato ma anche potente, ritmi pop, alternati da vibrazioni hip hop e sospiri soul. Il momento decisivo della sua carriera avviene nel 2003 quando è stata convocata per rivestire il ruolo di ‘voce femminile’ nei Black Eyed Peas, per sostituire Kim Hill (uscita dal gruppo nel 2000). Fergie ha registrato cinque pezzi per il provino e subito dopo è stata invitata a diventare un elemento permanente del gruppo californiano. Un inserimento propizio, i BEP dal suo arrivo hanno riscosso un successo planetario con due album “Elephunk” (2003) e “Monkeys Business” (2005). Dopo tutta questa roboante carriera, un rollercoaster impazzito nel mondo dello spettacolo, tenta l’ambizione solista, ma precisando che questo progetto non modificherà l’attuale status dei BEP, lei non lascerà la band. Per questo esordio ha scelto un titolo nobiliare “La Duchessa”, per distinguersi dalle ‘varie ‘regine’ o ‘principesse’ , ma soprattutto. Un titolo preso da Sarah Ferguson, la Duchessa di York, che ha il suo stesso cognome Stacy Ferguson. Un’onda da cavalcare che spinge l’artista non solo in vetta alle classifiche musicali di mezzo mondo, ma la proietta anche sul grande schermo con Quentin Tarantino nella pellicola Poseidon e per il 2007 in Grind House. Un modello anche per le teen-ager, una donna da copertina votata nel 2004 tra le 50 donne più belle del Pianeta dalla rivista People Magazine, nel 2006 tra le 100 Hot Girls di Maxim…
(Carlo Cassani)
10 ottobre 2006 |
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