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| MADNESS | ||||||||
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| I Madness sono una delle band-guida della rinascita ska esplosa tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80, con l’aggiunta di elementi esterni come lo stile Motown, il soul e il British pop. L’inizio della formazione è abbastanza elaborato e dura qualche anno. La band originaria si chiamava Invaders, costituita da Mike Barson, Chris Foreman e Lee Thompson nel 1976; dal 1978 si aggiungono Graham "Suggs" McPherson, Mark Bedford, Chas Smash e Dan Woodgate e il nome diventa Morris and the Minors; verso la fine dell'anno si opta definitivamente per Madness, in omaggio a un brano di Prince Buster. Il primo singolo è datato 1979 un tributo a Prince Buster dal titolo "The Prince": è un successo ed entra nella Top 20. Conseguenza: contratto con la Stiff Records e nuovo singolo tratto da Buster, "One Step Beyond", che scala le chart fino al numero 7 e viene eletta a inno del popolo ska: il disco sta in classifica per oltre un anno. Nella primavera del 1980 pubblicano l'EP "Work Rest and Play". Dopo il Regno Unito era il tempo di tentare l’approdo sull’altra sponda dell’Oceano. "One Step Beyond" esce negli Usa (senza sfondare) e il gruppo è pronto con il secondo LP, "Absolutely", che vede la luce in autunno. È un altro successone in casa (arriva al numero 2) ma non oltrepassa la posizione 146 negli Stati Uniti: in America lo ska non attecchisce. Così la Sire, delusa, li abbandona e i Madness restano senza contratto di distribuzione negli States per diversi anni. . Il terzo disco, "Seven", viene pubblicato nell'autunno 1981 e si insedia nella Top 5. La serie d'oro nella Top Ten si interrompe, visto che "Cardiac Arrest" non oltrepassa il 14° posto, boicottato dalle radio; ma "House of Fun" li vendica, diventando il loro primo singolo a salire in cima alle chart inglesi. Stesso glorioso destino tocca a "Complete Madness", compilation di hit. Nel 1982 il salto verso il pop con il disco "The Rise and Fall". Stavolta, oltre al prevedibile crack nelle classifiche inglesi, l'LP si insinua anche tra il pubblico d'oltreoceano; merito di "Our House", singolo prodotto in Usa con la Geffen. Il brano ottiene grande visibilità anche per i numerosi passaggi televisivi su Mtv, che negli anni precedenti aveva comunque diffuso i dischi non pubblicati in Usa: così il singolo entra finalmente nella Top Ten 1983 e trascina "Madness", la compilation 'americana', alla quarantunesima posizione. Raggiunto l'apice, Mike Barson lascia a sorpresa il gruppo per dedicarsi alla vita di famiglia. E nonostante "Michael Caine" sbanchi ancora le chart, il destino dei Madness sembra segnato. "Keep Moving", 1984, si piazza bene nel Regno Unito ma solo al 109 in Usa e il singolo "One Better Day" non va oltre il 17. È rottura con la Stiff Records, così i Madness si inventano la Zarjazz, per produrre da soli e come piace a loro. La prima uscita è "Yesterday's Men", nel settembre 1985, che traina l'album "Mad Not Mad" nella Top 20. Il declino continua nel 1986, con "Sweetest Girl", cover degli Scritti Politti: 35° posto. Poi, a settembre 1986, l'annuncio dello scioglimento. Due mesi dopo esce il singolo d'addio, "Waiting for the Ghost Train". Ma la passione è più forte della coerenza e la band, poco dopo, si riunisce come quartetto ("The Madness"), costituito da Chris Foreman, Lee Thompson, Chas Smash e Suggs e rinforzato dal tastierista degli Specials Jerry Dammers e dai due Attractions Steve Nieve (keyboards) e Bruce Thomas (basso). Nuovo scioglimento e nuovo ritorno, questa volta nel 1992 con la lineup originaria, per due concerti al London Finsbury Park. Il set dà vita a "Madstock", un album che ottiene clamorosi riscontri di pubblico e stimola la band a una reunion fissa ogni anno per aprire il festival di Finsbury Park. Intanto Suggs prova la carriera solista con "The Lone Ranger" nel 1995, che gli regala qualche soddisfazione di classifica. Nel 1996 i Madness annunciano il loro ultimo Madstock, ma due anni dopo li ritroviamo a Los Angeles, per un concerto che diventa un cd live "Universal Madness" . Un’altalena interminabile , scioglimenti e reunion, che dondola fino ai nostri giorni. Uscirà a agosto il nuovo disco della band, in formazione originale senza Chris Foreman: il chitarrista che ha annunciato la sua uscita dal gruppo, intitolato "The Dangermen Sessions Vol. 1". Un disco composto da brani ska e punk e dalle cover reggae suonate in tour lo scorso anno sotto il nome di Dangermen. (08 luglio 2005) |
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